Higuain al volo di destro in orizzontale, Matuidi allunga in avanti col sinistro, Cristiano Ronaldo appoggia di prima all’indietro per Bentancur che accarezza la sfera e traccia un arcobaleno per Dybala che addomestica la bola di sinistro, saltando con lo stesso controllo il suo diretto marcatore Young; la Joya continua la sua corsa, si accentra e triangola con Ramsey, si ritrova davanti Young, ma con una finta lo dribbla di nuovo, sbilanciando l’intera difesa nerazzurra per poi concludere a rete con un esterno sinistro in controtempo. L’argentino fa tutto con il piede mancino, degno del miglior Sivori. Usando il fiorendo, completa la sua serpentina con un colpo da biliardo.

Una luce che squarcia il buio di uno stadio silenzioso.

E’ l’ultima gioia di un calcio interrotto; una gioia non accompagnata dal solito boato dello stadio, ma dal sussulto dei nostri cuori.

Un imprevisto antipasto del calcio che verrà: un calcio senza tifosi sugli spalti. Gladiatori in un’arena senza pubblico. Lo spettacolo dal vivo sarà solo per pochi intimi, le grida dei giocatori in campo saranno la colonna sonora di una pellicola che continuerà a girare perché “the show must go on”.

Non saremo seduti sul seggiolino di uno stadio, forse non avremo al nostro fianco gli amici di mille battaglie, quelli con cui abbiamo condiviso gioie e dolori.

Eppure, se e quando riprenderà a rotolare quel pallone, per novanta minuti vorremo solo che quel ragazzo argentino, con la numero dieci sulle spalle, ci regali un’altra, accecante Joya.

Avv. Domenico Quarracino