Da ragazzino amavo anche il tennis e , un po’ come tutti gli italiani figli della mia generazione , ero appassionato delle giocate di Adriano Panatta , da molti considerato uno dei talenti piu’ puri a livello planetario , con la sola , mortifera , pecca di essere un po’ troppo indolente , un po’ troppo edonista …e “ leggermente “ donnaiolo ( tutte cose che gli impedirono , nei fatti , di diventare un numero 1 ) .

Ero adolescente quando , in coppa Davis , si sfidarono l’Italia di Panatta , Barazzutti , Zugarelli e Bertolucci  e la poco piu’ che modesta ( almeno sulla carta ) Ungheria .

Nel giorno della gara di esordio di Adriano ero li’ , incollato alla TV , in attesa di assistere a quella che ritenevo una gara facile per il talento romano , al cospetto di quel  Balazs Taroczy che consideravo quasi un tennista indegno di calpestar la stessa terra rossa del “ nostro eroe  “ .

La gara , pero’ , …ahinoi ( e …ahime’ ) disse ben altro .

Mentre infatti l’ex compagno della Berte’ si crogiolava nelle sue movenze e nelle sue celebri “ veroniche “ ….l’ungherese colpiva e scattava come un maledetto .

Panatta ne resto’ annichilito , quasi distrutto .

E , incredulo , abbandono’ , a fine gara , il campo di gioco senza neppur rivolgere uno sguardo , ne’ al pubblico  ne’ al resto della sua squadra .

La sua spocchia , quel giorno , gli aveva fatto pagar dazio .

Aveva , pero’ , anche imparato una pesante lezione ….ossia che – in difetto di concentrazione , di massima attenzione e di vigoria fisica – chiunque puo’ perder da chiunque .

Napoli-Atalanta e’ parsa dir le stesse cose .

Da un lato una squadra narcisistica …dedita al crogiolio per le lusinghe rivenute da ogni dove negli ultimi mesi ….e con calciatori un po’ appannati ( taluni dalla fatica , altri dallo stress ….altri ancora dalle civetterie vanagloriose ) ; dall’altro una frotta di ragazzoni talentuosi , possenti nel fisico e lucidissimi nella mente .

Il risultato e’ stato analogo a quello del match  Panatta – Taroczsy , con gli atalantini nelle vesti del bravo Balazs …e i partenopei stritolati , esattamente come Panatta , dalla altrui determinazione e velocita’ .

Ma il Napoli di Maurizio Sarri ha anche subito taluni sabotaggi , in queste ultime settimane .

Il primo e’ stato perpetrato da una pubblica opinione, locale e nazionale , che  ha cominciato ( fino ad un certo punto “ naturalmente “ ….oltre una certa soglia “ strumentalmente “ ) a celebrare eccessivamente il gioco sarriano , facendo quasi passare in secondo piano le ineludibili necessita’ narcisistiche della squadra .

Il secondo e’ stato posto in atto dal Presidente , che – con la malcauta  uscita del dopo Real –  ha di fatto esautorato , anche agli occhi dei suoi ragazzi , un tecnico che sta sol tentando , oramai da un anno e mezzo , di profondere tutto se stesso per la squadra per cui fa il tifo da quando era infante .

Il terzo ….e’ stato figlio di un conclamato autolesionismo del trainer .

Un trainer che , per quanto spiaccia dirlo , comincia a commettere errori gia’ cogniti a queste latitudini , anche da predecessori ben piu’ illustri e di …ispanica provenienza .

Errori che conducono ad una medesima , desolante , conclusione  ; quella della ostinazione con cui si portano avanti idee contrastanti con la realta’ delle cose e con le caratteristiche di taluni calciatori .

Il Napoli e’ ormai cosi’ pedissequamente intento a reiterar lo stesso gioco ….da non accorgersi neppure di quando in campo ci son due torri ( come Milik e  Pavoletti ) e non piu’ la banda bassotti .

Ignorando , in tal guisa , la necessita’ di arrivare alla conclusione  meno col fraseggio e molto piu’ con i cross dalla linea di fondo .

Ma , soprattutto , la fase difensiva non puo’ continuare nella farneticante ostinazione di coltivar piu’ l’impostazione del proprio gioco che la distruzione dell’altrui  ,

se e’ vero come e’ vero che uno come Maximovic  e’ la copia sbiadita di quel che sembrava essere in passato  ( al punto da spingere il Presidente a “ cotanto investimento “  ) .

Si impongono dei correttivi ….o meglio , delle integrazioni allo spartito sarriano !

Il Napoli non puo’ continuare a non avere alternative tattiche o di gioco !

Il Napoli non deve proseguire nella lacunosa ed ostinata ricerca del gol sempre e soltanto in un unico modo ( ossia arrivando quasi in porta con la palla ) , ma deve studiare alternative concrete , come il “colpo di testa procurato” e la soluzione dai 25/30 metri .

E Maurizio Sarri deve imparare finalmente a sfruttare la rosa nella sua interezza , operando piccoli e diuturni turn over che consentano alla squadra di evitare ricorrenti fasi in stagione in cui l’undici azzurro appare un po’ seduto sulle gambe …

..ma soprattutto per scongiurare il depauperamento di investimenti importanti (Alberto Grassi , Manolo Gabbiadini , Tonelli , Maximovic ….Marko Rog )

Ma se questo e’vero ed incontrovertibile ..parimenti vero e’ che i calciatori , ancora una volta ,  si stan dimostrando immaturi ed incapaci di seguire dei percorsi anche personali .

Difficile pensar che Sarri abbia detto a Hysaj di giocare cosi’ male come sta facendo ;

difficile pensar che Sarri abbia detto a Zielinsky di cominciar con un atteggiamento piu’ molle non appena son giunte al suo orecchio determinate richieste continentali ;

difficile pensare che Sarri abbia potuto dire a Ghoulam di non imparare ancora ( dopo quasi tre anni ) come posizionare il corpo ( mai all’indietro !!!  ) nel momento del calcio franco ;

difficile pensare che gli esterni bassi del Napoli siano stati imbeccati dal tecnico nell’atto del commettere errori grossolani come i cross a mezza altezza pur nel momento in cui in area c’e’ gente come Milik e Pavoletti .

E difficile pensare che uno come Sarri , abituato ad un rapporto franco e leale , non potesse restar scosso da un pubblico J’accuse , esternato quasi in mondo visione , dopo quella gara che un ambiente intero attendeva da 30 anni .

Aurelio De Laurentiis ha molti meriti , per quanto mi riguarda . Ha ridato vita ad un club finito nella polvere e lo ha reso stabilmente protagonista di un campionato europeo che vede gli azzurri impegnati sempre piu’ da protagonisti e sempre meno da comprimari  .

Ma deve convincersi che il suo processo di apprendimento del mondo calcio non e’ ancora finito  !

esso richiede ancora un miglioramento nelle pratiche comunicative , non solo con l’esterno , ma anche e soprattutto nell’alveo dei rapporti interni , personali o negoziali che siano .

E Sarri non va lasciato solo !

Troppo facile sparare , oggi , su un tecnico che ha mostrato dei precisi limiti ,  ma che e’ anche colui che ha consentito all’intero Continente Europeo di parlar con ammirazione della squadra della antica Capitale del Regno .