Io non sono all’interno della società Juventus e non ho la sfera di cristallo ma sono sinceramente pervaso da forte confusione dopo gli ultimi eventi. Vedo che la squadra ha avuto una buona reazione contro l’Atalanta, era importante un risultato contro la Dea dopo la batosta dei -15. La reazione, al di là del risultato che forse contava meno, c’è stata. Un primo tempo forse troppo ingannevole, ci siamo illusi un po’ tutti che qualcosa fosse ancora in vita, che la Juventus avesse trovato quella reazione da grande squadra. Così abbiamo pensato tutti: diciamola. Dopo il pareggio con l’Atalanta abbiamo visto una nota positiva d’insieme applaudendo la prestazione del gruppo. Questa Juve ferita ma sempre viva ci ha condizionato e forse questo è stato l’errore di valutazione più grande. Una squadra che oggi ci rende tristi e senza speranze, domani ci rende ancora vivi. Squadra assai ondivaga, una terribile montagna russa fatta di flash come anche di vuoti dove svaniscono le idee. Massimo Allegri fresco di incarichi sempre più impegnativi ma che all’atto pratico sembra perdere contatto con i suoi giocatori. Contro il Monza (ormai bestia nera) che ci castiga e ci umilia mette in evidenza limiti strutturali. Le scusanti sono terminate da fin troppo tempo. Il condottiero non ha più il controllo della truppa. Si sono slegati i collegamenti tra gioco e concentrazione. Palladino ha impartito una sonora lezione a Massimiliano Allegri. In tre confronti con due legnate in campionato e solo una vittoria in Coppa Italia, un ruollino di marcia che mortifica le residue ambizioni del tecnico livornese. La vetta si allontana sempre più come anche la possibilità di entrare nelle prime quattro. Una Champions che appare ormai l’unico traguardo percorribile diventa sempre più di difficile realizzazione. Due competizioni ancora in essere:coppa Italia e Europa League. La prima potrebbe recitare il de prufundis già giovedì contro la Lazio. Non è da meno L’Europa League che a questo punto risulta un traguardo di una difficoltà estrema. Dilemma e interrogativo che non trova risposta dunque. La Juve vista ieri contro il Monza non può nutrire ambizioni di vittoria ne contro la Lazio ne in Europa. Le condizioni della squadra preoccupano e mettono in ansia i tifosi già feriti da una penalizzazione che solo la bravura dei legali messi a disposizione dalla proprietà potranno “forse” riconsegnare qualche certezza. La Juve non va più, inutile nasconderlo, ma la domanda principale è se l’allenatore sarà ancora in grado di cambiare qualcosa e uscire da questo immane disastro. Personalmente credo che Allegri sia anch’esso lontano da una risoluzione e l’impressione che emerge agli occhi di tutti è quella di un gruppo che ormai ha ceduto, che non ha più voglia di lottare, che si stia spiaggiando senza più forze per rientrare in gioco. Allegri è responsabile quanto gli stessi giocatori che nel giro di tre giorni hanno illuso i tifosi e forse anche se stessi.
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