La giustizia è fatta di distacco, scriveva Dacia Maraini. Di giustizia e di distacco in quell’estate del 2006 non se ne vide granché. Ed oggi che sono passati dieci anni, ancora il distacco latita, la giustizia, quella giusta, quella che non lascia dubbi, strascichi, mal di stomaco, parrebbe pure ancora di là da venire (chissà magari attende oltr’alpe). Insomma non fosse per le file alla Caritas un po’ più lunghe, per i capelli un po’ più radi e per alcuni altri fattori contingenti che ci ricordano, ahimè, il feroce trascorrere del tempo, ecco, fosse solo per le dichiarazioni del Signor Gazzoni, questi dieci anni, non sembrerebbero trascorsi. E così noi saremmo là,  ancora ebbri della gesta dei mondiali 2006 e lui ancora a tirare per la giacchetta gli arbitri che diffidarono i suoi tre giocatori in quella famosa e famigerata partita Fiorentina–Bologna.

Presidente, che non a caso l’Avvenire dipinge come appena uscito da un film di Pupi Avati, quei film nei quali il registra glorifica i perdenti, chi ”rimugina ogni giorno sui proprie errori”,. non voglio dire scordiamoci il passato, sia mai, ma ora che sono passati 10 anni proviamo ad accettarlo, ad accettare soprattutto che al di là degli esiti dei processi, della dietrologia, delle trame e degli orditi, c’è una mondo fuori dalle aule di giustizia in cui le cose andarono in modo diverso.

Petruzzi, Nastase e Gamberini sono persone reali prima che nomi sulle carte di un processo.

Gamberini è il più noto del terzetto, difensore centrale, è il più talentuoso tuttavia il grafico desunto dal noto sito Transfermarkt ci dice che all’epoca è ben lontano dai fasti che raggiungerà qualche anno dopo nelle fila della Fiorentina, il giocatore vale più o meno 300.000 euro, in ogni caso Gamberini non era diffidato e infatti giocherà regolarmente la partita con la Juventus successiva, lo riferisce lui stesso sentito in qualità di testimone nel corso del dibattimento, così come riferisce che i suoi compagni Petruzzi e Nastase “nell’arco del campionato 2004/2005 furono sanzionati con molta frequenza disciplinarmente…” Trib. Napoli, sent. n.11692/11 pag. 146/147.

Petruzzi non ha reso la propria testimonianza nel corso del dibattimento, in compenso ha rilasciato un intervista a Radio Rai, in cui con apprezzante autocritica lascia pochi dubbi circa la giustezza di quella ammonizione e sulla sua incidenza sugli equilibri in campo: “Mi ricordo bene di quell’ammonizione in Fiorentina- Bologna, premesso che mancando Petruzzi, non è che mancasse proprio Kakà o Cristiano Ronaldo quindi anche se venivo squalificato non è che fosse proprio questo gran danno, comunque tornando alla gara, perdevamo 1-0 ed ero diffidato,mancavano pochi muniti e l’arbitro De Santis fischiò un fallo e ricordo che ero un po’ avvelenato per il risultato e gliene dissi di cotte e di crude, dissi qualche parola di troppo ecco… La mia ammonizione devo essere sincero fu giusta”.

Nastase. Su questo giocatore è difficile reperire persino notizie, fu di tutta evidenza una meteora che transitò senza imprimere alcuna impronta sui campi verdi, certo è che il suo compagno Petruzzi, uno che non si perita di dire il vero su di sé e dunque gli si può ben credere, lo doveva sapere non poco incline agli interventi scorretti, poiché nel corso della stessa intervista dichiarò: “Nastase non ricordo bene ma fece sicuramente un fallo…” Intervista riportata in https://ilcalcioeugualepertutti.wordpress.com/2015/12/01.

Quindi signor Gazzoni, anche se pare brutto e poco elegante infierire su una squadra che ha appena preso tre pappine da una Juve in modalità “massimo risultato col minimo sforzo”, il Bologna perse perche la Juventus era più forte, perché i suoi giocatori erano talentuosi quanto spietati in campo, perche era un Juve che per dirla con le parole di Capello “Se non ci avessero fermato con Calciopoli quella squadra era destinata ad aprire un ciclo anche a livello internazionale” Tuttosport 30/11/16.

Avv. Alessandro Vaccaneo