Cari lettori di ‘Forzajuvenews’, quest’oggi partirà ‘J-Interview’, una nuova rubrica settimanale che avrà il compito di narrare la storia, la leggenda ma anche aneddoti e numeri di chi ha vissuto la Juventus in prima persona. Il personaggio di questa settimana è Pietro Anastasi, bianconero dal 1968 al 1976.
IDENTIKIT – Conta 303 presenze totali e 130 centri realizzati con la maglia della Vecchia Signora in 8 stagioni. 17630’ minuti giocati in tutte le competizioni, che lo collocano come il numero 45 nelle classifiche all-time dei più presenti. Anastasi è andato a segno in 61 gare, decidendone 27.
PRESENZE/GOL | CAMPIONATO | COPPA ITALIA | EUROPA |
303/130 | 205/78 | 51/30 | 46/22 |
SQUADRA DEL CUORE – Quando leggi la parola “Juventus”, cosa ti viene in mente? Una sensazione, un’emozione, un legame, ma anche l’amore che provi verso quei colori che ti rappresentano: “E’ la squadra del cuore – confessa Anastasi in esclusiva ai nostri microfoni -, la Juve è una vera e propria famiglia. Sono arrivato in una squadra che ho sognato fin da ragazzino, per dieci anni feci il raccattapalle ed ebbi la fortuna di farmi la foto con Charles. Indossare quella maglia è stato un sogno che si è avverato”. Uno sguardo a quel passato glorioso che lo ha visto vincere per tre volte il campionato italiano. Ma, perché no, avrebbe mai desiderato di giocare nel calcio di ora? “No, sono stato molto contento di aver giocato in quell’epoca li. In tutti quegli anni sono stato all’altezza della situazione, ho avuto il piacere di poter vincere lo Scudetto. La gioia più bella. Indipendentemente dagli anni – continua -, la Juventus è sempre stata grande come lo è tutt’ora”. Compagni? “La Juve è sempre stata formata da grandi campioni, come giusto che fosse. Parliamo di Zoff, Bettega, Furino, Scirea, Salvadore, Capello, Causio e tanti altri calciatori molto forti”.
TRIPLETTA – In un’intervista di qualche anno fa a TuttoJuve.com, Anastasi dichiarava che il suo gol più bello lo aveva realizzato all’Atalanta a Bergamo, quando saltò di netto un avversario con un pallonetto e realizzò di sinistro. “Non ho un incontro preferito – dichiara a domanda specifica sull’incontro più bello disputato -, ricordo i match giocati con il Milan e i derby d’Italia disputati contro l’Inter”. Ma c’è un episodio particolare da raccontare della stagione 1974-1975, un record che pensate è resistito ben trentasei anni prima che Boateng lo sgretolasse nel 2011: “Non dovevo andare nemmeno in panchina (contro la Lazio ndr), ma poi a venti minuti dalla fine sono subentrato ad un compagno e realizzai tre gol in quattro minuti (dall’84’ all’88’). Li ricordo con certezza perché in questo momento sono davanti alla foto dove venne annotato tutto, infatti Altafini siglò il primo gol al 10’ p.t., poi ci fu la mia tripletta all’84’ s.t., 86’ s.t. ed 88’ s.t”.
CHAMPIONS – Ebbene sì, ad un grande campione del passato non si può non domandargli un parere sul vero e proprio cruccio che attanaglia la società torinese da vent’anni. Non ci siete arrivati? Leggete il suo augurio: “La Juventus di ora è una grande squadra. Speriamo possa aggiudicarsi la Champions League”.
Twitter: @_Morik92_
Fonti dati: Juworld.net