Klopp

Gol e spettacolo nei maggiori campionati europei nell’ultima prima della sosta. Pian piano finirà la pangea di inizio stagione e si delineeranno potenze e ambizioni. Segnali importanti, soprattutto in Premier, una Premier che con ogni probabilità sarà tutta a tinte rosse, quelle del Liverpool di Jurgen Klopp.


Armata Klopp: + 8 e fuga

Un weekend di Premier straordinario, segnali già particolarmente chiari, emozioni e sorprese a non finire. Poi, proprio perchè siamo in Inghilterra, si sa, può sempre succedere di tutto. Ma chi strappa un sorrisone e forse, anche se presto, strappa una bottiglia di spumante, è Jurgen Klopp, già a +8 sul Manchester City di Guardiola. Clamoroso tonfo interno dei due volte Campioni d’Inghilterra, sconfitti all’Etihad da straordinari Wolves che ormai sì, ci hanno abituato a imprese, colpacci, romantiche vittorie di questo tipo. Decide tutto alla fine la rivelazione Adama Traore, due strappi decisivi per una doppietta che fissa 2-0 Wolves sul tabellone dell’Etihad. E Guardiola mastica amarissimo. La seconda grossa caduta Citizens dopo la sconfitta di Norwich, la prima in casa, la prima appunto tra le mura amiche dell’Etihad. E Klopp, dopo due vittorie sporche e straordinariamente a punteggio pieno, gongola: è l’anno suo, è l’anno del Liverpool. Troppo pesanti i 3 punti di sabato, ottenuti ai danni di un Leicester spavaldo ad Anfield: 2-1 nel finale, decisivo Milner dal dischetto che trasforma un rigore procurato da Manè un attimino dubbio.


Addio Tottenham

Non c’è invece più traccia di quella che per tutti era la vera terza forza del campionato, il Tottenham di Pochettino, crollato ancora dopo i 7 schiaffi bavaresi. Spurs a fine ciclo: desolante crollo a Brighton, inesorabile 3-0 per i gabbiani, 10 gol complessivi incassati in 72 ore dopo la disfatta Champions col Bayern. Pochettino non riesce a trovare il bandolo della matassa, sosta che giunge al punto giusto per riequilibrare le idee dopo un inizio di stagione disastroso. Gente che doveva andar via, gente scaricata dalla società, gente che voleva lasciare ma che alla fine è tutta rimasta. E demotivata. Per la legge di Murphy trauma Lloris, infortunio horror: frattura scomposta di radio e ulna, gomito spezzato. Un infortunio che può annientare la carriera del campione del Mondo, che ne avrà per mesi e mesi e difficilmente tornerà quello di prima.


United a picco

Crolla anche lo United, ma questa ormai non è più una notizia. Fallimento Solskjaer, follia rinnovar lui il contratto per altri tre anni dopo solo 3 mesi buoni. Rinnovar lui significa non conoscere bene la storia di questo club o quantomeno non avere ambizioni. E fu così che dopo un mercato deludente e un inizio di stagione ancora peggio, il Man United crolla anche a St James’ Park: vince il Newcastle, segna il baby Longstaff, che serata per la Toon Army!


Ritmo Champions

Bene invece le londinesi in campo ieri che, a differenza del Tottenham, compiono il loro dovere e avviano la loro corsa al quarto posto. L’Arsenal rispetta i pronostici e all’Emirates batte 1-0 il Bournemouth grazie a David Luiz. Fa ancora meglio il Chelsea che s impone con decisione sulla Manica abbattendo il povero Southampton: Saints trafitti 4-1, segna ancora naturalmente Tammy Abraham, così come Mason Mount. Protagonista anche Hudson Odoi: è il Chelsea dei giovani, è la meravigliosa idea di Frank Lampard.


Oligarchia spagnola

Segnali importanti anche in Liga, dove nonostante un inizio senza particolari padroni, Real Madrid e Barcellona stanno pian piano riconquistando il ruolo di protagoniste. C’è in testa uno strano Real, quello di Zidane, che nonostante sia ancora una miscela tra giovani che deludono e anziani a fine ciclo, mantiene saldo il primato in campionato, a dispetto di una Champions molto deludente. Battuto 4-2 il Granada di Soldado, a segno la vecchia guardia Bale&Benzema. In scia il Barcellona: si sblocca Messi, solita punizione gioielli, 4-0 e punteggio tondo per abbattere il Siviglia, raggiunta quota 16 al secondo posto. In terza posizione un Atletico che mostra difficoltà realizzate: solo 0-0 col Valladolid, si resta a quota 15. Risale il Valencia nonostante la cacciata di Marcelino e un ambiente turbato, altra brusca frenata per la Real Sociedad, che a dispetto dell’ottimo inizio di stagione, dopo aver perso a Siviglia crolla anche in casa col Getafe. Continuità, questa sconosciuta.


Sorprese in Bundes

Sorpasso in testa in Bundesliga. Anche qui, un campionato senza padroni. Clamoroso tracollo del Bayern, evidentemente ancora in piena sbornia post Tottenham, sconfitto 2-1 in casa dall’Hoffenheim. Ne approfitta il Borussia, no, non il Dortmund fermato 2-2 dal Friburgo, ma il Gladbach, straordinario a distruggere 5-1 l’Asburgo. Al secondo posto il Wolfsburg, che di misura supera 1-0 l’Union Berlino. Bavaresi che scalano dunque in terza posizione, incalzati da Lipsia e Leverkusen che dividendosi la posta in palio chiudono 1-1 lo scontro diretto Champions. Francoforte riscopre Andre Silva: gol settimana dopo settimana, il rilancio del portoghese, rimpianti Milan?


Solito Psg, sorpresa Nantes

Chiudiamo in Francia con la vetta della Ligue One naturalmente occupata dal PSG che a Parigi spegne i sogni del piccolo Angers con un sono 4-0. Segna ancora Maurito Icardi, dopo l’acuto di Instanbul. Sorprendente Nantes che insegue in seconda posizione a soli due punti dai parigini, così come stupisce l’asprissima crisi del Lione ancora nei bassifondi battuto 1-0 anche dal Saint-Etienne. Non decolla nemmeno il Marsiglia, caduto 3-1 ad Amiens.