(Gian Luca Feo)

Il tanto atteso confronto nella conferenza Stato-Regioni previsto per oggi ha portato finalmente alla fumata bianca.

Al tavolo e di concerto, sedevano tutti i vertici del mondo dello sport, i rappresentanti delle singole regioni unitamente ai rappresentanti governativi, per discutere e formulare un protocollo unico da poter adottare in maniera chiara ed inequivocabile in modo tale dal limitare le Asl che fino ad ora hanno assunto delle decisioni unilaterali.

L’obiettivo è quello di evitare rinvii di partite che poi successivamente sarebbero difficili da calendarizzare visto il fitto programma di impegni già pianificato.

“Intesa in Conferenza Stato-Regioni sul protocollo con le nuove regole Covid per gli sport di squadra. Positivo il lavoro fatto per arrivare a questo risultato. Grazie a Vezzali, Speranza, Fedriga, a tutti i governatori, e al mondo dello sport. I campionati vanno avanti”.

Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Raggiunto dunque un accordo tra Governo e Regioni su un nuovo protocollo da applicare agli sport professionistici di squadra, che ovviamente riguarda da vicino il mondo del calcio.

Come spiega la​ Gazzetta dello sport, la prima regola riguarda la quarantena che sarà​ soft, permettendo ai contatti stretti dei positivi di continuare ad allenarsi e di​ giocare le partite. Di notevole importanza è la decisione che, se una squadra dovesse raggiungere​ la soglia fissata al 35%​ di positività, la partita verrà rinviata (per una rosa di 33 calciatori, fino a 11 casi di positività si gioca – con 12 non più). Per ‘Gruppo Squadra’, non sarebbero compresi i​ Primavera​ anche se i Club si riuniranno in questi giorni per fare chiarezza su questo punto.

Se, come spiegato in precedenza, per un giocatore vale la quarantena​ soft, nel caso siano coinvolte più persone entrerebbero in gioco le​ nuove norme: in caso di protezione da​ una dose vaccinale​ negli ultimi 120 giorni, non ci sarebbe lo ‘stop’ ma dovrebbe ‘autosorvegliarsi’. Chi invece ha avuto​ l’ultima somministrazione​ da più di 120 giorni, va in quarantena​ soft​ (quindi può giocare le partite) per tre giorni e non in isolamento per 5 giorni (come previsto per tutti i cittadini). I punti cardine del nuovo protocollo sono quindi:

·​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​Norme sulla quarantena soft

 

·​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​Soglia del 35% di positivi

 

·​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​Limitato potere delle Asl

Cosa significa:

Ciò si traduce in alcune regole ferree: blocco dell’intera squadra se il numero di positivi è superiore al 35% dei componenti del gruppo atleti; isolamento per i positivi e test continui per 5 giorni per i contatti ad alto rischio, con obbligo di indossare la FFP2 se non si effettua attività sportiva, indipendentemente dallo stato vaccinale. Sono questi gli elementi principali della bozza del nuovo protocollo anti-Covid portato dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, alla Conferenza Stato-Regioni.

 

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