(Emanuele Tonini)

Questa sera alle ore 18 e’ andato in scena il derby della mole n° 252 allo stadio Olimpico grande Torino, stracittadina che vede le due squadre appaiate a 8 punti in classifica, con il Toro ad affrontare la gara per vincere quella che è considerata nell’ambiente granata ( e a onor del vero in molte altre parti dell’italico stivale), come la partita della vita, la Juve invece  per continuare il filotto di vittorie inaugurato nel turno infrasettimanale in quel di La Spezia e continuato con le vittorie con Sampdoria e i campioni d’Europa del Chelsea.
La Juve schiera in partenza l’ormai classico 4-4-2, con il turnover che vede Chiellini comporre con DeLigt la coppia centrale di difesa dando così un turno di riposo a Bonucci, esterni Danilo e Alex Sandro a centrocampo invece si schierano esterni Bernardeschi e Rabiot e in mezzo al campo McKenney e Locatelli,  mentre la coppia in attacco è formata da Chiesa e Kean, sempre assenti Dybala e Morata, mentre nel Toro schierato con il 3-4-2-1, sono assenti Belotti e gli ex Pjaca e Zaza. Arbitra la partita il Signor Valeri della sezione di Roma.
Partenza veemente dei bianconeri che vanno vicino al gol in un paio di occasioni con Kean e McKenney che non centrano lo specchio della porta, all’inizio i ritmi da parte della Juve sono alti e tutto lascerebbe pensare ad un monologo della squadra di Allegri, infatti i granata paiono frastornati dalla partenza dei bianconeri e faticano a costruire gioco. Dopo un buon inizio però il Toro prende coraggio ed esce dal guscio prendendo coraggio a conquistando campo mentre la Juve rincula abbassando il baricentro e lasciando il pallino del gioco ai cugini. La partita comunque pare essere giocata sui binari del tatticismo quindi nessuna delle due squadre sembra poter prevalere sull’altra, il Toro pressa molto mordendo le caviglie e infastidendo i portatori di palla Juventini,  mentre il Mister si lamenta con Kean che si trova spesso spalle alla porta e così facendo viene sistematicamente anticipato da Bremer. La Juve nella prima frazione di gioco è parsa lenta e con poche idee forse anche per il grande dispendio di energie nella gara di mercoledì in Champions e questo fa sì che il Toro abbia il pallino del gioco, arrivando anche ad un paio di conclusioni pericolose soprattutto una, con tiro dell’ex Mandragora parata da Szczesny. Durante il primo tempo si è vista in fase di non possesso la linea di difesa a cinque con  Bernardeschi che si abbassava a dare man forte. I primi 45 minuti di gioco vanno in archivio con una Juventus che dopo un avvio promettente, lascia fare partita al Toro cercando di colpire in ripartenza, ma l’unico attaccante disponibile ha le polveri bagnate e di conseguenza l’attacco bianconero è sterile anche per il fatto che Chiesa non brilla eccessivamente.
Nell’intervallo avviene la sostituzione che probabilmente cambia volto alla partita, inserendo Cuadrado al posto di uno spento Kean, che si va a posizionare alto a destra, Chiesa punta centrale  e Bernardeschi alle spalle di Chiesa. Il cambio fa si che il colombiano possa dare profondità alla manovra bianconera. E così sembra accadere, infatti come successo mercoledì Chiesa gioca da falso nueve e la strategia di non dare punti di riferimento in attacco pare funzionare nuovamente.  Il secondo tempo infatti è totalmente di marca bianconera,  il Toro forse avendo speso troppo con il pressing pare essere in debito di ossigeno e si limita alla fase difensiva. La Juve infatti prende il sopravvento e prima con colpo di testa di Alex Sandro che fa gridare al gol, grido strozzato in gola per un miracolo di Milinkovic Savic e poi al minuto 55 con tiro da fuori di Cuadrado che pare abbia dato la sveglia dopo il torpore del primo tempo, sembra portare la gara dalla parte dei bianconeri. Nonostante il forcing della Juve, forse anche dovuto ad un po di confusione dettata dalla frenesia alla ricerca del gol, il risultato pare avviato al nulla di fatto. Il Toro infatti pensa più a non prenderle infarcendo il centrocampo, ma quando ormai sembra che la partita possa concludersi in parità, ecco che Locatelli con un tiro da biliardo da fuori area che accarezza il palo , porta la Juve in vantaggio, meritato perlomeno per quanto visto nella ripresa, facendo esplodere il settore ospiti e i milioni di tifosi a casa in un urlo liberatorio. Nel recupero Kulusevski subentrato a Bernardeschi, sfiora il raddoppio con un tiro che colpisce il palo. Si è visto inoltre il debutto di Kaio Jorge subentrato a Chiesa nell extra time. Dopo quattro minuti di recupero il Signor Valeri manda definitivamente le squadre negli spogliatoi, e anche questa volta il derby è bianconero. Per la seconda volta abbiamo visto la nostra porta inviolata e dopo l’inizio disastroso, sembra finalmente iniziata la risalita che passa anche dallo zero alla voce gol subiti, vittoria che sembra dovuta alla mossa di Allegri di togliere Kean e alzare il baricentro facendo giocare Chiesa in attacco come contro il Chelsea. Nelle interviste post partita il match Winner Locatelli ha dichiarato ” emozione fantastica,  siamo una grande squadra e un gruppo di amici veri, vincere il derby è un’emozione forte”. Le parole di Allegri a Dazn ” dobbiamo migliorare il palleggio, nel primo tempo a destra tra McKenney e Bernardeschi siamo rimasti sui binari, e in attacco abbiamo perso un po troppo palloni con Kean”.
In conclusione quarta vittoria consecutiva tra campionato e Champions che ci permette di arrivare alla sosta per la nazionale con l’umore alto come aveva chiesto il Mister venerdì nella conferenza per partita. Dopo la sosta ci aspettano due impegni molto duri con Roma e Inter, ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta, e quindi avanti così. Per ultimo chiudiamo con i migliori e i peggiori. Due i migliori ovvero Cuadrado che entrando ha dato la scossa alla squadra e Locatelli per il gol vittoria, male invece Kean che non ha dato incisività all’attacco.