assemblea

(GIAN LUCA FEO)

Si è tenuta ieri nella mattinata l’assemblea degli azionisti della Juventus. Nello scenario pandemico che ha colpito tutto e tutti in maniera globale, la Juventus, come sempre accaduto nel corso della sua gloriosa storia, pioniera e per certi versi avveneristica per le intuizioni ed azioni che poi ha compiuto, dimostra, sempre se ce ne fosse ancora il bisogno di farlo e per l’ennesima volta, di non aver eguali in tal senso. “…essere unici è un segno distintivo di questa società..” (cit. A. Agnelli).

La scelta della location per l’Assemblea degli Azionisti nel corso della quale il management della Vecchia Signora ha illustrato i contenuti ai soci va principalmente ricondotta ad una delle parole proferite da Andrea Agnelli che racchiude il significato più profondo e che si identifica nello stile Juve: IL RISPETTO; quel rispetto verso le 1.700 persone che lavorano quotidianamente per la società e che danno lustro alla stessa, per gli azionisti stessi e per i soci, che ha fatto sì che l’assemblea si tenesse all’aperto e soprattutto in presenza; anche qui la Juve si distingue dagli altri, anche qui arriviamo come sovente capita per primi ed il rispetto è un altro segno distintivo di questa società.

Ma passiamo ora ai punti salienti: l’assemblea si apre con un video di presentazione della squadra e del club e dopo un doveroso ricordo del Presidentissimo Giampiero Boniperti scomparso il 18 giugno scorso, come di consueto, il Presidente Andrea Agnelli ha preso la parola per primo ed ha introdotto i lavori illustrando ai presenti i punti dell’ordine del giorno che di lì a poco avrebbe snocciolato.

Un discorso di alto profilo imprenditoriale il suo che analizza nel dettaglio gli aspetti che hanno determinato il bilancio al 30 giugno 2021 che sarà messo ai voti in seguito per la sua approvazione.

Andrea Agnelli in assemblea ha illustrato in particolare tutto ciò che la Juventus ha fatto, ma soprattutto cosa farà da qui in avanti per riportare la società ai livelli pre pandemia e parliamo del 2019, anno in cui la Juventus avviò quella fase di “Time to think big” programmando un piano di investimento espansivo che le avrebbero permesso nel medio termine di consolidare i risultati di quegli anni ma la pandemia inattesa ed inaspettata ha colpito duramente frenando temporaneamente quei progetti, quelle aspettative e quegli obiettivi che la società continuerà comunque a perseguire.

Prima di passare agli aspetti sportivi Andrea sorprende un po’ tutta la platea soffermandosi sugli effetti della pandemia sulla la società civile, la famiglia ed addirittura parla della sua sfera personale cercando anche di sensibilizzare l’opinione citando la necessità di vaccinarsi.

Per le attività sportive invece sono stati sottolineati più gli effetti che la pandemia ha generato su di esse che i risultati del campo; si è assistito ad un ridimensionamento dell’industria calcio a 360 gradi e senza scendere troppo nello specifico, tutto ciò ha messo a dura prova ed in discussione il sistema calcio che dovendo in primis far fronte ad una crisi di liquidità ha portato inevitabilmente ad una crisi politica ed istituzionale all’interno dei massimi vertici delle governance del calcio ovvero FIFA e UEFA; la conseguenza di questa crisi ha portato al lancio della Superlega, per ora in sospeso in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, ma che per detta del Presidente Agnelli resta attualmente l’unico modo per poter riformare il sistema a tutti i livelli.

Su quel che farà la Juventus il dibattimento si incentra su un aspetto che il Presidente pone come dogma alla società; il tema fondamentale dovrà fondarsi sulla credibilità declinata in cinque punti di vista: nella sostenibilità finanziaria, nella gestione, di ESG, nella sostenibilità politica e sportiva intesa quest’ultima come la capacità del mantenimento della competitività della Juventus.

Detto questo espone con orgoglio i risultati sportivi conseguiti dalla Juventus sotto la sua gestione e spiega una volta per tutte il significato di senso di appartenenza alla Juventus, indipendentemente se sei il magazziniere, se sei uno dei più grandi calciatori della storia (qui menziona e ringrazia Cristiano Ronaldo) ad aver indossato la nostra casacca o che tu sia il Presidente. Nella Juventus, tutti sono utili ma nessuno è indispensabile: “…e la Juventus Società, la Juventus Football Club è più grande di chiunque, abbia avuto l’onore di partecipare al suo percorso dal 1897 ad oggi. La Juventus viene prima di qualunque persona”.

In questo contesto sottolinea e richiama, quasi come voler serrare le fila, ai grandi fasti, ai valori, i valori della Juventus dettati da questa città, definita una città industriale, fondata su dei capisaldi quali il lavoro, l’abnegazione, il sacrificio e la disciplina. E richiama tutti all’ordine sia in campo che fuori dal campo, e se si seguiranno questi principi, nessun risultato sarà precluso su entrambi i fronti.

Conclude il suo discorso con una citazione di Oriana Fallaci nel merito del significato della vita, racchiuso in quattro sensi, che si rispecchia alla perfezione nello spirito e nello stile Juventus e che si incarna in chi opera con esse: “… E SONO AMARE, LOTTARE, SOFFRIRE E VINCERE. DOBBIAMO AMARE LA JUVENTUS, DOBBIAMO LOTTARE PER LA JUVENTUS, DOBBIAMO SOFFRIRE PER LA JUVENTUS, MA SOPRATTUTTO DOBBIAMO VINCERE PER LA JUVENTUS.

Subito dopo e prima di passare la parola al Vice Presidente Nedved, risponde ad alcune domande dei giornalisti nel merito:

–          della competitività sportiva per la quale garantisce che una volta assorbiti gli effetti della pandemia la squadra sarà competitiva sia tra le mura domestiche che nelle competizioni internazionali puntando, come sempre, a vincere in tutte le competizioni a cui la Juventus partecipa;

–          sul periodo più difficile: qui richiama al periodo post 2010, quello della ricostruzione aziendale, di immagine e sportiva che ha portato attualmente ad un livello di competitività elevato della prima squadra, delle giovanili fino a passare per l’Under 23 e le Woman che stanno intraprendendo un processo di crescita importante all’interno di un sistema, il calcio femminile, in continua espansione;

–          sul financial fair play: qui assicura tutti per la stagione 2022/23 in attesa dalla successiva che venga reimpostato dalla Uefa la nuova normativa;

–          sulle indagini di Consob: anche qui rassicura tutti non per altro perché la Juventus essendo quotata in borsa è già soggetta a rigidi controlli da parte delle autorità di vigilanza competenti; quindi “…massima collaborazione e massima serenità”;

–          sul numero di operazioni di mercato: qui argomenta soffermandosi sulle difficoltà di porre in essere attualmente determinate operazioni di mercato in quanto, soprattutto a livello europeo, ci sono dei competitor molto più attrattivi se non altro per la enorme disponibilità finanziaria in loro possesso anche se a suo modo di vedere anche queste normative dovrebbero essere quanto meno riviste e corrette in un principio di equity;

–          sulla sostenibilità del sistema: Il presidente si augura che si arrivi alla definizione di un’architettura sostenibile, questo è il termine chiave: sostenibilità. Nell’assemblea parla delle lamentele di quasi tutti i club nei quali regna malumore ed insoddisfazione e quindi si manifesta la necessità di intervenire con dialogo tra le parti, auspicando che porti all’individuazione da parte dell’industria di un sistema più sostenibile; gli elementi che possono portare a una simile soluzione ci sono, più difficile diventa trovare la formula corretta quando ci sono soggetti con interessi così diversi e poco chiari tra di loro.

Termina qui il discorso di Andrea Agnelli e l’assemblea e successivamente i giornalisti presenti porgono alcune domande e nell’ordine prendono la parola: Pavel Nedved a cui chiedono dell’andamento della squadra e le prospettive di mercato nella finestra di gennaio; a Maurizio Arrivabene sulla gestione delle responsabilità e sui progetti futuri per l’under 23 e le Woman ed a Stefano Cerrato sulla situazione dell’indebitamento consolidato netto.

In conclusione credo che noi tifosi e sostenitori della Juventus possiamo dormire sogni tranquilli; la garanzia per noi deve essere la consapevolezza che abbiamo una proprietà, la stessa proprietà da quasi 100 anni che garantisce solidità economica, un management ed una diligence di prim’ordine, una costante programmazione e che con tanta abnegazione e lavoro saprà collocare la squadra, anche in questo momento particolare e delicato che il sistema sta attraversando, ai vertici del calcio che conta.

Dobbiamo avere solo un po’ di pazienza; dopo un ciclo durato un decennio credo sia fisiologica una flessione e da qui si sta ripartendo: il processo di rinnovamento e ringiovanimento a tutti i livelli della società sono in atto. Ci sono degli step da percorrere; la strada intrapresa è quella giusta; a noi non ci resta altro che sostenerla, imperterriti, a prescindere ed incondizionatamente.

#finoallafineforzajuventus

#occhiditigre