( Emanuele Tonini  ) 
RIFLESSIONI NOTTURNE

Sono passate solo poche ore dall’inopinata sconfitta di Verona, che a quanto pare non è fatale solo per il Milan, ma lo sembrerebbe essere anche per noi, a quest’ora bisognerebbe dormire, la mezzanotte è passata già da un po’, ma ah già accidenti questa notte si torna all’ora solare, e quindi anche noi torniamo con la mente indietro di un’ora, e restiamo perciò dentro questo sabato che ci ha regalato ancora una volta una grande amarezza. In sole undici giornate infatti la nostra Juventus è riuscita a regalare per la quarta volta l’intera posta all’avversario, e che avversari ci verrebbe da dire. Peccato che siamo riusciti a perdere con squadre che sulla carta valgono un centesimo di quanto valga la rosa bianconera,  però stasera è stata l’ennesima prova semmai ce ne fosse stato bisogno, che in campo ci vanno i giocatori,  non i milioni, né tantomeno il blasone, e questa sera la squadra allenata da Igor Tudor, solo l’anno scorso vice di Pirlo, poi allontanato insieme ad Andrea, e finito ad allenare i gialloblù ce lo ha ricordato.

Ebbene stasera Igor ha dato una lezione di calcio ad Allegri,  ha fatto vedere cosa deve fare una squadra, ( aggiungeremmo soprattutto se inferiore tecnicamente ), per portare a casa la vittoria. Deve avere forza, ritmo, voglia di vincere, lottare su ogni pallone, sputare sangue, aggredire l’avversario e vincere i contrasti. Poi anche se sei inferiore tecnicamente, ma metti in pratica queste cose, puoi sovvertire il pronostico e battere anche la squadra più famosa. Invece purtroppo a noi tutto ciò è venuto clamorosamente a mancare, si è vista una squadra senza idee, senza voglia di lottare e che è rimasta in balia dell’avversario per circa 70 minuti,  salvo poi svegliarsi negli ultimi 20 e cercare di pareggiare. Purtroppo non è la prima volta che succede quest’anno, e così facendo la vetta si allontana sempre più,  domani sera addirittura rischiamo di essere a distanze siderali, meno 16. Ma ormai, guardare al primo posto, parrebbe utopia, ma quello che spaventa di più è l’immobilismo che si vede in campo. Giocatori che scendono sul terreno di gioco per fare solo presenta,  come se non gli interessare l’esito della partita, stavolta Dybala ha detto bene che non possiamo fare certe figuracce. Eh si caro Paolino,  non si può proprio andare avanti cosi,  urge quanto prima un chiarimento tra le parti, per cercare di capire se esiste un margine nel quale sia ancora possibile salvare il salvabile. Tutti quanti devono prendersi le proprie responsabilità, il momento è molto delicato e difficile,  e sarebbe auspicabile che da questo confronto, anche duro e aspro, se necessario, scaturisca la determinazione per rimettere in carreggiata la squadra. Anche Massimiliano Allegri deve trovare il bandolo della matassa e capire se qualcuno sta remando contro. Farsi un esame di coscienza, capire se sia ancora in grado di gestire lo spogliatoio  oppure se ha perso la bussola irrimediabilmente, quindi sarebbe auspicabile in tal senso fare un passo indietro, per dare alla dirigenza, colpevole quanto e più di Allegri,  la possibilità di far sedere sulla panchina bianconera,  qualcuno che possa tirarci fuori d questo pantano che appare sempre più sabbie mobili, dalle quali poi non si esce più. Confidiamo dunque in un summit con tutte le parti prima possibile in modo da invertire la rotta e risalire la china. Ricordatevelo, noi siamo la Juve e per noi vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta. Detto questo come sempre #FINOALLAFINEFORZAJUVENTUS