Cambiano, si alternano, si dannano le inseguitrici della Juventus ma a comandare la testa del massimo campionato di calcio da oltre un quinquennio è sempre lei.

La Juventus e i suoi ragazzi  dominano presenti su ogni fronte dell’immaginabile, divisa tra campionato (questo il sesto se lo vincesse) coppa Italia (terza consecutiva se arrivasse ad aggiudicarsela nella finale di Roma) e Champions League sempre più presente che mai. Insomma è sempre lei la Juventus a dominare ma quel filo sottile che divide la vittoria con la tensione è davvero delicato. La differenza forse tra la Juve e le altre, è la gestione delle emozioni, l’abitudine alla frequentazione di certi ambienti altolocati non sembrano far girare la testa alla signora più di tanto cosa che al contrario annebbia e non poco la vista e la gestione emotiva delle contendenti al titolo quando per qualche giornata si sono avvicinate alla capolista. Questione di abitudine sicuramente o di frequentazione dicevamo, insomma l’esperienza di chi ha nel suo dna le vittorie sta tutta lì. In questi sei anni di “rincorsa” la fascia alla seconda più costante sicuramente è ad appannaggio della Roma che bruciando ettolitri di benzina e sfiancandosi fino a non aver più fiato per sillabare la resa ha neutralizzato anche un allenatore (Garcia) convinto e spavaldo a tal punto che quel gesto del violino provocatorio per quanto incosciente destabilizzò irrimediabilmente l’ambiente giallorosso. In questa lunghissima rincorsa c’è anche il Napoli che nella scorsa stagione tentò di acciuffare la Juve e nemmeno le magie del suo bomber Gonzalo Higuain riuscirono a interrompere questa impressionante egemonia. Questione di frequentazione dunque o di mentalità, di saper gestire le emozioni ma sicuramente la differenza, inutile negarlo, sta per buona parte nel collettivo fondato su concetti di attenta programmazione e di una indiscussa capacità economica complice anche la proprietà di uno stadio e di un indotto commerciale ad esso collegato. La Juve quest’anno potrebbe entrare nella leggenda perchè poi 6 scudetti non si ripetono cosi facilmente nella vita di un uomo. Ai complimenti per la Juve e le sue vittorie ottenute limpidamente dopo il baratro di calciopoli sicuramente ingiusto per l’epilogo, c’è la sensazione che questo ciclo non finirà da qui a breve perchè seppur vero che nella vita tutto finisce ma è ancor più provato che un processo di continuità da parte della società piemontese è già da tempo in atto. La concorrenza è avvisata.