È stato, di fatto, il colpo che ha aperto la sessione invernale di calciomercato: Tomás Rincón, ex Genoa, ha scelto di sposare la causa della Juventus per andare a irrobustire un centrocampo temporaneamente orfano di Mario Lemina, alle prese prima con la Coppa d’Africa, che ha sancito l’eliminazione prematura della sua Nazionale (il Gabon), e poi con una lombalgia che lo terrà ancora per un po’ lontano dai campi di gioco.
“El General“, così come è stato ribattezzato per la “garra” che caratterizza ogni sua prestazione, fin dal primo allenamento in bianconero ha conquistato tutti per la sua abnegazione e il suo spirito di sacrificio, dimostrando di non essere approdato a Torino per recitare il ruolo della comparsa, ma per vivere da protagonista la seconda metà della stagione zebrata, che vedrà i campioni d’Italia impegnati su tre fronti.
Giuliano Marchisciano/One+Nine
nella foto: tomas rincon
Calatosi perfettamente nella nuova realtà, il centrocampista venezuelano ha debuttato allo “Juventus Stadium” domenica 8 gennaio, nella seconda frazione del match che ha visto i padroni di casa annientare il Bologna di Roberto Donadoni, per poi disputare la sua prima gara da titolare contro l’Atalanta, sconfitta per 3-2 negli ottavi di finale di Coppa Italia.
A queste prime due apparizioni, ne sono seguite altrettante contro Fiorentina e Lazio, che hanno fatto innalzare il suo minutaggio complessivo con la divisa zebrata a quota 120′.
Quest’oggi, contro il Sassuolo potrebbe arrivare una nuova chance per lui: nonostante le ultime indiscrezioni segnalino nettamente favorita dal primo minuto la coppia Khedira-Pjanić, per il sudamericano potrebbe esserci la possibilità di entrare nella ripresa per provare a lasciare il segno.
D’altro canto, Rincón sa come si fa: il suo primo centro nel campionato italiano, infatti, risale al 22 novembre, quando con un sinistro a giro da fuori area siglò una rete decisiva per la vittoria del Genoa, trafiggendo un incolpevole Andrea Consigli, portiere del… Sassuolo.
L’augurio che si fanno i tifosi della “Vecchia Signora” è che a Reggio Emilia la storia possa ripetersi.
