Calciopoli

Colpo di scena al processo Alto Piemonte che verte sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in varie province del Nord Italia e anche nella curva della Juventus. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera in udienza preliminare – oggi è la seconda – Saverio Dominello, uno dei principali indagati per il reato di 416 bis insieme al figlio Rocco (quest’ultimo aveva contatti con dipendenti della società bianconera) ha chiesto di parlare e ha rivelato al gup: «Volevo annunciare che mi dissocio. Sono stufo di questa vicenda che ha portato danni alla mia famiglia. Mi sono distaccato dalla ‘ndrangheta nel 2012. E da oggi mi dissocio e lo dico a tutti». L’imputato, difeso dagli avvocati Domenico Putrino e Giuseppe Del Sorbo, ha dichiarato che il figlio Rocco «non c’entra niente» con la malavita organizzata e che nessuno dei suoi familiari, nemmeno la moglie, sarebbe stata al corrente della sua appartenenza legata ai Pesce («non ai Bellocco», ha puntualizzato l’indagato in aula).

L’avvocato Domenico Putrino, che difende i Dominello, dopo l’udienza ha confermato le parole con cui Dominello spiega perché si sia deciso a dissociarsi: evitare che i figli abbiano un “marchio di infamia”. «Riguardo agli Agnelli – ha puntualizzato l’avvocato Putrino – Saverio Dominello ha riferito di essere dispiaciuto che siano stati messi in mezzo, sulla tv e sui giornali, alla vicenda e che il suo nome è stato accostato al loro ingiustamente» e «Ha anche detto di essere spazzatura rispetto a loro».