Il saluto a Paolo Rossi ha visto ieri, nel Duomo di Vicenza, tanti sportivi rendere il dovuto omaggio al “Pablito” nazionale: oltre agli artefici dell’indimenticabile trionfo al Mondiale di Spagna 1982 (che hanno portato in spalla il feretro), erano presenti (tra gli altri) anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina e Roberto Baggio, vicentino di nascita e visibilmente commosso. Fuori dalla chiesa non potevano mancare, rispettando le disposizioni sanitarie, numerosi tifosi, che hanno intonato vari cori in onore del bomber di quell’Italia Mondiale. Atmosfera di grande commozione per il saluto a un giocatore che con le sue reti trascinò gli Azzurri a un titolo iridato che consentì all’Italia di lasciarsi alle spalle i bui “anni di piombo”, entrando nei ruggenti anni Ottanta: se quel decennio è stato probabilmente il migliore di tutta la storia d’Italia, un po’ di merito è anche di Paolo Rossi. Azzardiamo una proposta, cioè di intitolare il titolo di capocannoniere del nostro campionato in memoria di Paolo Rossi: sarebbe un bel riconoscimento a “Pablito”.

Giuseppe Livraghi