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Torino 06–05-2017 – Juventus vs Torino 2016-2017
Nella foto: benatia

Ancora un caso di intolleranza e razzismo nel mondo del calcio. A pochi giorni dalle polemiche sul caso squalifica Muntari, ecco un altro spiacevole avvenimento. A seguito del Derby della Mole, Medhi Benatia, alla fine di un collegamento via auricolare per un’intervista con Rai Sport, si è sentito rivolgere un insulto razzista in cuffia. A poche ore dall’accaduto, e dopo il comunicato ufficiale della Rai, in cui, oltre ad annunciare le indagini del caso, non si legge nulla a proposito di provvedimenti e ammissioni di colpa, Benatia e la società Juventus pubblicano sul sito “Juventus.com” i propri comunicati in merito.

Ecco le parole con cui Benatia denuncia l’accaduto:

“A seguito degli sconvenienti avvenimenti che hanno avuto luogo durante la mia intervista con il canale Rai Sport dopo la partita disputata con il Torino, ci tengo a confermare le parole che ho sentito nell’auricolare. Sappiate che altre due persone hanno sentito le stesse cose che ho sentito io. Il male che è stato commesso è tragico, ma la cosa più grave è non riconoscere i propri errori. Un’indagine è in corso!  Voglio ringraziare il mio club, la Juventus, per il suo sostegno e i miei fans che mi hanno lasciato tanti messaggi. L’Italia è un Paese che ho nel cuore da anni, ma purtroppo come potete constatare esiste una minoranza intollerante. Sono Marocchino ed estremamente fiero di esserlo!”.

Dopo le parole del centrale bianconero, ecco anche il comunicato della Juventus:

Juventus Football Club a seguito dell’increscioso insulto sentito in cuffia da Mehdi Benatia in occasione della trasmissione Calcio Champagne esprime il proprio sconcerto per l’incidente. Pur prendendo atto del comunicato Rai, che esprime solidarietà, è doveroso che tutti, in primis il calciatore, ricevano una spiegazione convincente sull’accaduto. Alcune dichiarazioni informali e sui social network tendono infatti ad addebitare tale “interferenza” al servizio di produzione fornito da Juventus a Raisport presso lo Juventus Stadium. Tale circostanza è fattualmente incredibile e tecnicamente inverosimile, poiché la linea audio (n-1) parte direttamente dalla sede Rai di Milano e arriva sugli auricolari. La produzione in loco, infatti, non interloquisce con l’ospite. Juventus confida che le verifiche in atto da parte di Raisport proseguano senza indulgere in alibi che tendono a minimizzare quanto accaduto o a distorcere i fatti”.

Marco Ludovico