Il “si era già anticipato” potrebbe risultare spocchioso da parte della nostra redazione, ma come per Milinkovic Savic da più di un anno in chiave Juve, nel corso delle trasmissioni più volte vi avevo rassicurato sulla assoluta non vendita della società ma su un partner di consolidata affidabilità quello si.
Elkann apre a questa possibilità dunque, non si fanno nomi perché per questioni legate alla borsa sarebbe un’arma a doppio taglio, i nomi si faranno ad accordi stabiliti e mai prima.
Dunque era da tempo nell’aria, lo avevamo immaginato e detto in considerazione della grande perdita economica dovuta al COVID, ad una mala gestione di un mercato troppo dispendioso sotto il profilo di un tetto salariale andato oltre ogni logica aziendale, tutto ciò causa di incompetenza di chi ha gestito parametri zero in modo irrazionale e sconsiderato. Anche lì, avevamo parlato da tempo dell’interessamento di quello che al momento reputo non inferiore a Marotta ma sicuramente suo erede: Cristiano Giuntoli, uomo di elevata competenza benché ancora giovane di esperienza spesso due elementi questi che non vanno d’accordo perché la competenza è figlia di esperienza ma a mio modo di valutare non è questo il caso, diciamo che è una eccezione.

La dirigenza attuale è fatta di gente seria e competente sotto il profilo organizzativo e giuridico, ma da giugno tanti tasselli saranno messi al posto giusto. Voci su Del Piero, Platini, per passare a Tudor, Palladino, De Zerbi o nulla perché magari rimarrà Allegri. Insomma voci e sensazioni di rinnovamento immediato tengono col fiato sospeso tifosi alla ricerca di certezze e di una identità, ma principalmente di uno scudo protettivo ormai perso da quella che fu la grande Juventus degli Agnelli.
Questione di tempo e tutti i tasselli torneranno al proprio posto.
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