Non è tempo di sentenze e nemmeno di condanne. Che la Juve fosse scarica e demotivata era fin troppo evidente e senza fare processi a Sarri, che è sicuramente responsabile del suo perchè poi sono gli allenatori a rispondere per primi quando certi meccanismi non funzionano, possiamo però sostenere, con la massima correttezza e lucidità di disamina, che a discolpa del tecnico toscano vanno accreditate le sole responsabilità dei suoi processi di crescita e di dettami non semplici  da assimilare. Fino alla gara disputata con l’Inter di quel famoso 8 marzo, dove solo in quell’occasione la Juve ha tenuto campo e ritmo per 90 minuti, i bianconeri viaggiavano a corrente alternata e dopo il Milan in  semifinale di coppa Italia e successivamente la gara incolore offerta ieri contro il Napoli, il suo torpore è ancora in stato di convalescenza. Uno statofin troppo evidente. Nella fase pre ripresa i soli Dybala e Cristiano Ronaldo erano in forte stato di forma, la delusione maggiore arriva proprio da loro. Il resto della squadra regge alti ritmi ma solo nella fase iniziale per poi evidenziare la flessione col passar del tempo. L’atavico problema da tempo ormai è più che una certezza. la mancanza di un vero finalizzatore è il solo vero problema. Higuain a mezzo servizio e la ricerca di un futuro centravanti vero sono il problema che ossessiona paratici e lo staff mercato della Juve. Questo è un classico allarmante perchè nella Juve non segna nessuno. Ora si spera che non ci siano ripercussioni sul campionato, Bologna è già un test probante infatti e se la Lazio dovesse riprendere da dove ha lasciato allora esisterebbero realisticamente dubbi sulla conquista del campionato. Sarri ha perso due coppe e non ha ancora convinto. La distinzione tra la squadra condotta da Allegri e l’attuale dal toscano ex Chelsea sta tutta nel saper interpretare le gare. Pochi proclami e cinismo del primo, eccessiva laboriosità nel secondo. Mercato e decisioni dovranno essere rielaborate da subito. Gli impegni incombono e la necessità di non rimanere a secco è la cosa più importante. Il percorso alternante e tutt’altro che convincente di Maurizio Sarri sarà dunque sotto esame e da ieri sera non saranno più ammessi errori perchè il bilancio dei risultati fino ad ora acquisiti dai campioni d’Italia si fanno  incerti e preoccupanti. Non servirà indagare molto su quali saranno le reazioni in casa Juventus ma qualcosa sarà fatto per limitare i danni. Fallita la coppa Italia, che oggettivamente sembrava di default, il campionato in essere appunto resta imprescindibile e quel minimo sindacale è d’obbligo.  Il capitolo Champions league è tutto da valutare, la mancanza a sorpresa dei campioni d’Europa del Liverpool eliminavano una temibile concorrente ma allo stesso tempo non certo il resto delle contendenti tutt’altro che di pari livello. Per Agnelli il percorso che vedrà impegnata la sua Juve di colpo appare più complessa del solito. Ora non si potrà più sbagliare.