(GIAN LUCA FEO)
Considerando il girone di Champions abbordabile che ci ha riservato l’urna di Nyon, gli impegni europei nel primo mese della massima competizione per club, ci consegnano una Juve già con la qualificazione agli ottavi di finale praticamente ipotecata dopo soli tre turni disputati.
Infatti la squadra di Allegri dopo la conclusione del mini girone di andata si piazza saldamente al primo posto dello stesso, a punteggio pieno, e soprattutto con 0 (zero) gol nella casella dei goal subiti.
Come noto, partire bene nella fase a gironi, soprattutto nella prima gara, risulta fondamentale e la prestazione di Malmoe rappresenta un buon viatico su cui indirizzare le sorti di Madama in questa edizione di champions.
Un perentorio 0-3 maturato nella prima frazione di gioco ed ottenuto grazie ad una prestazione convincente sotto tutti i punti di vista con la squadra capace di sfruttare ogni singola occasione creata e soprattutto abile a concedere poco quanto nulla ad un onestamente, modesto avversario.
Di ben altro spessore e primo vero banco di prova, al cospetto dei campioni d’europa in carica del Chelsea, la seconda partita, finalmente disputata in un Allianz Stadium già più caldo, visto il progressivo allentamento delle misure restrittive anti covid, con una capienza maggiore di tifosi pronti a spingere la squadra verso una prestazione importante ed infatti i ragazzi non tradiscono le attese.
Con una partita convincente sotto tutti gli aspetti, dalla quale si denotano i primi segnali di crescita collettiva al cospetto di un inizio di stagione disastroso nella massima serie, portano a casa i tre punti e mandano un segnale forte agli avversari facendo intravedere sprazzi di vera Juve caratterizzati da una fase difensiva impeccabile ed una abilità nel ribaltare rapidamente l’azione ed arrivare alla conclusione in porta.
Il terzo turno ci vede di scena sulle sponde del Mar Baltico e la trasferta si preannuncia quanto meno ostica soprattutto per le condizioni ambientali e climatiche che attendono i bianconeri in quel di S. Pietroburgo ma la Juventus è conscia che tornando a casa con un risultato positivo si sarebbe messa in una posizione favorevole per il passaggio di turno con qualche giornata di anticipo.
L’approccio alla gara risulta efficace e la squadra mantiene sempre il possesso palla tentando ogni tanto delle sortite offensive più con giocate individuali che con manovre collettive e viene premiata quasi allo scadere da un guizzo del redivivo Kulusevsky su imbeccata ed ennesimo assist di un ritrovato Mattia De Sciglio, tra i migliori in campo anche in terra Russa, che regalano alla Vecchia Signora i tre punti e la collocano saldamente in testa al girone e con la qualificazione ormai in tasca (manca una sola vittoria) a tre turni dalla fine della prima fase a gironi.
In conclusione usciamo da questo mini ciclo ravvicinato con tante certezze: buoni risultati anche al cospetto di prestazioni magari meno convincenti sotto l’aspetto puramente tecnico e stilistico; consapevolezza di aver ritrovato autostima; condizione fisica in crescendo; assetto tattico e strategico delineato e soprattutto di aver ritrovato solidità difensiva e quello spirito Juve pre Cristiano Ronaldo (cit. Bonucci) che tanto ci ha permesso di crescere in consapevolezza nei propri mezzi e di conseguenza di vincere tanti trofei.
Proiettata ormai nella seconda fase della Champions League ed alla luce di quanto sopra esposto, la squadra sta creando i presupposti che ci fanno ben sperare per il proseguo del torneo da protagonisti vendendo cara la pelle da qui in avanti, dando il massimo e cercando di raggiungere gli obiettivi sportivi prefissati dalla società per la stagione sportiva in corso.
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