JUVE IMPARA DAL PASSATO
(di Massimiliano Fantasia)
La festa è finita! La juve per una notte rincontra quelli che sono stati i protagonisti del suo più recente passato,campioni che devono molto a questa maglia ma la stessa juve ha giovato eccome del loro passaggio.Si sono dati appuntamento per festeggiare insieme i 100 anni della Juventus accanto alla famiglia Agnelli sebbene tra gli invitati mancasse qualcuno che ancora porti questo cognome.Per qualche ora tra una foto con Peruzzi e una rete di Di Livio tutti i problemi di questo incerto presente sono rimasti fuori dal Pala Alpitour
Un tuffo nei ricordi per almeno due generazioni,  sebbene la presenza di Platini in panchina ci ricorda che la Juventus grazie all impegno della famiglia Agnelli è stata protagonista sempre,non esiste un decennio dove la Juventus non sia stata protagonista. Cos’era, la Juventus. Che bella. E che forte. La grande festa bianconera non riguarda solo la famiglia Agnelli ma ognuno che ha avuto, anche solo per un attimo

 la gioia di entrare a far parte della grande famiglia bianconera.Eccoci, dopo tanta attesa. E dopo tanti volti. La festa è finita e gli amici se ne vanno, o comunque resteranno solo nei ricordi di una serata differente. Forse necessaria. Un’introspezione che potrebbe cambiare i connotati anche a questa moderna, di Juventus. Soltanto sapendo chi si era si può capire chi si è.
Ecco: chi si era? Antonio Conte forse lo saprebbe spiegare meglio di tutti, ha attraversato mille situazioni e in mille ruoli. Sempre secondo Agnelli. Poi Lippi,al suo nome sono legati un mare di vittorie. E naturalmente Del Piero, Platini, Zidane che ha pure aperto a un futuro in bianconero, chissà. Tocchi di classe. “Una grande famiglia”, dice Elkann. Con due assenze fondamentali: un Pallone d’Oro come Pavel Nedved e il Presidente più vincente di tutti, Andrea Agnelli. Nota stonata. Però si capisce il perché.
Così la partita scorre assieme ai ricordi. C’è un pezzo di infanzia per ogni persona seduta sugli spalti del Pala Alpitour. Ce n’è una per lo spettatore comodo sul divano di casa. E c’è voglia di vederli all’opera, queste figurine. Che tra loro scherzano, ridono, si dicono di tutto come si faceva ai loro tempi. Uno spogliatoio magico, quello degli anni Novanta e primi Duemila. Lo stesso si dica per gli altri protagonisti, cioè degli anni Dieci. Non è un caso che in una serata come questa siano rappresentate due generazioni per due generazioni di spettatori sebbene sugli spalti non sia mancata qualche ciocca bianca che di cose da raccontare ne avrà avuto senza alcun dubbio di più…Adesso bisogna guardare al domani con un po più di fiducia da una serata così può venire fuori solamente qualcosa di bello, di positivo.