LA JUVE DEI PIONIERI : OLIVIERO VOJAK                                                          (di Massimiliano Fantasia).                          Oliviero Vojak era nato a Pola nel rione San Policarpo il 24/03/1911,a pochi metri dal dopo lavoro aziendale dove, un po come tutti i bambini del quartiere, aveva incominciato a tirare i primi calci ad un pallone.Ben presto si metterà in mostra, a soli 13 anni viene tesserato dalla Pro Gorizia dove farà le sue prime esperienze a livello giovanile.Interno o trequartista,mezzala ma anche centravanti puro,nella sua breve carriera ha giocato anche come esterno di centrocampo,mancino di piede,veloce agile decisamente estroso,capace di fare saltare le difese avversarie grazie al suo  dribbling deciso,gli amici lo soprannominarono genio per la grande facilità che aveva nel mettere in condizione i compagni di andare in porta con una giocata. Anche suo fratello Antonio,di qualche anno più grande si era messo in mostra in uno di quei campetti impolverati di periferia,i due avevano caratteristiche diverse, tanto che la Juventus già pregustava di poterli vedere un giorno giocare uno al fianco dell’ altro,più tecnico Oliviero decisamente più attaccante Antonio,abile a liberarsi dalle marcature e a concludere a rete con entrambi i piedi,o creare i presupposti per l inserimento dei compagni,il classico uomo d area di rigore che grazie anche alla sua impressionante mole eccelleva particolarmente nel gioco aereo. A causa delle leggi fasciste dovette tramutare il suo nome  in Vogliani,anche se in  alcuni giornali dell’ epoca è possibile trovare degli articoli dove viene menzionato con il nome di Vojacich., dotato indiscutibilmente di un enorme talento,Oliviero Vojak è stato tra i più giovani calciatori ad esordire con la maglia della Juventus,il suo esordio risale al 28/01/1928 in occasione di un Bologna Juventus terminata 2-0 per le reti di Schiavio e di Busini,Oliviero aveva soltanto 16 anni 10 mesi e 23 giorni.Al suo arrivo a Torino in panchina trova Josef Viola, centrocampista ungherese, che dopo la morte di Jeno Karoly era stato scelto per guidare la squadra tra tutti i componenti della rosa.Viola non era solito dare molta confidenza, in campo faceva valere tutta la sua esperienza,quando si schierava al centro del campo era tutta la squadra a giovarne, tatticamente era un giocatore molto intelligente,dotato di una buona tecnica e di un eccellente visione di gioco.,nello spogliatoio si faceva sentire quando parlava lui  tutti lo stavano ad ascoltare,anche per questo motivo probabilmente quando bisognava scegliere a chi affidare l eredità del povero Karoly la scelta cadde su di lui.Dai più giovani pretendeva il massimo rispetto ed era solito mantenere  un certo distacco,voleva gli venisse dato del voi come era usanza fare in certe famiglie,ma la cosa non era certo vista di cattivo occhio anzi,  per loro Viola era un po come un secondo padre,a lui affidavano tutte le loro speranze,seguivano i suoi consigli cercando di trarre profitto da ogni suo insegnamento.Oliviero in questo non era certo da meno,sognava di diventare un buon calciatore ed era disposto a qualsiasi sacrificio per riuscirci.,Viola era un po come un secondo padre,a lui affidavano tutte le loro speranze,seguivano i suoi consigli cercando di trarre profitto da ogni suo insegnamento.Oliviero in questo non era certo da meno,sognava di diventare un buon calciatore ed era disposto a qualsiasi sacrificio per riuscirci.,Viola  capì immediatamente di trovarsi di fronte ad un giocatore di un livello superiore, quello di cui aveva  bisogno era solo di un ambiente dove potesse lavorare tranquillamente dove poter completare la sua maturazione e dove gli venisse dato anche modo di poter sbagliare.,Le cose cambiarono radicalmente con l arrivo in panchina di William Aitken.L inglese non aveva molta simpatia per i talenti in erba,preferiva affidarsi a giocatori che avessero una certa esperienza e anche fisicamente non amava  piu’di tanto i calciatori troppo gracili,Oliviero molto presto comincerà a provare una certa frustrazione,tutto quello che faceva gli sembrava inutile,si sentiva come non fare parte del progetto,e la partenza del fratello Antonio ceduto al Napoli,non farà altro che peggiorare una situazione di per sé già complicata.L incontro con Carlo Carcano cambierà completamente la sua vita.L allenatore alessandrino, tatticamente pragmatico era principalmente un fine psicologo.Precursore del metodo aveva imparato raccolse appieno la lezione di Arthur Smith allievo di William Garbutt e fondatore della scuola alessandrina.Il suo gioco si fondava su un forte mediano (Gandini all Alessandria,Monti nella Juventus) e su un regista arretrato (Giovanni Ferrari) bravo a difendere palla e innescare le ali oppure un giocatore che oggi chiameremo rifinitore come furono Balencieri all Alessandria o Raimondo Orsi nella Juve del quinquennio..Ecco che un giocatore come Oliviero poteva diventare devastante e di questo Carcano ne era convinto.Alla Juve c erano giocatori come Munerati e Vecchina che facevano un certo tipo di lavoro , Vojak ancora una volta dovette accontentarsi delle briciole ma per lui,anche solo fare parte di un gruppo del genere voleva dire tanto, lavorare giornalmente in mezzo a campioni di quel tipo,significava poter imparare moltissimo ed era certo che i suoi sacrifici lo avrebbero ripagato in futuro.Alla fine della stagione la Juventus è campione d’ Italia.E’la squadra dei Combi Rosetta Calligaris Rier Bigatto Barale Munerati Monti Vecchina Ferrari Orsi..Una gioia immensa,un momento che chissà quante volte aveva sognato..Ma il futuro è dietro l angolo con il suo carico di novità e di punti interrogativi,per Oliviero è pronto un prestito biennale al Napoli dove finalmente potrà giocare con una certa continuità e dimostrare fino in fondo il suo valore per poi magari, fare ritorno alla Juventus e questa volta giocarsi fino in fondo tutte le sue possibilità. Il 21 agosto 1932 ad attenderlo alla stazione di Margellina non troverà nessuno,anche il fratello Antonio non era stato informato del suo arrivo,tutto era stato deciso in fretta e la società non aveva rilasciato alcun comunicato circa il suo acquisto.Tre giorni dopo ed è già tempo di scendere in campo.Il Napoli è impegnato a Savoia in una partita amichevole. L allenatore è William Garbutt che per l occasione deve fare a meno di Sallustro ,gioca Vojak,che ha subito l opportunità di mettersi in mostra e di conoscere i nuovi compagni,il Napoli vincerà 8-3 e Oliviero risulterà tra i migliori in campo segnando anche una rete. A  Napoli come a Torino si fece subito apprezzare per le sue qualita’tecniche e la sua generosità.La gente imparò a volergli subito bene. Inizialmente venne inserito nella formazione riserve ma alla fine successe che dovette dividersi,riuscendo a  ritagliarsi un suo spazio anche in prima squadra,dove finirà per giocare con una certa continuità e segnando qualcosa come 5 reti.Tutto sembrava andare per il verso giusto quando da un giorno all altro cominciò a non sentirsi bene tanto da non riuscire nemmeno più ad allenarsi come avrebbe voluto.Aprofittando di una sosta del campionato si recò a Torino per svolgere delle visite più approfondite e cercare di capire cosa avesse e quale strada percorrere per porre fine a quella situazione. Già da una prima diagnosi si capì che la situazione non era da sottovalutare,Oliviero soffriva di una appendicite acuta e doveva essere operato.Venne immediatamente ricoverato all Ospedale San Giovanni dove il 12/12 venne operato dal professor Stopeni.L intervento  risulterà tecnicamente riuscito,ma nei giorni subito successivi,subentreranno delle complicazioni tanto che Oliviero a poco a poco perderà conoscenza.Polmonite,questo fu scritto nel referto medico.Secondo il medico che lo aveva in cura,Oliviero contrasse una brutta polmonite che gli fu fatale a causa del suo organismo che risultava essere troppo debilitato.Durante tutta la degenza il ragazzo verrà assistito dal segretario generale della Juventus Zambelli che ebbe il compito gravoso di annunciarne la morte la mattina del 21/12/1932.Il fratello Antonio arrivò in serata da Napoli.Il funerale si svolse il giorno successivo.Alla funzione incredibilmente non sarà presente nessun dirigente del Napoli ne alcun compagno di squadra.La società partenopea inviò un telegramma di condoglianze dichiarando che nessun esponente del Napoli calcio avrebbe potuto partecipare alla cerimonia a causa di impegni precedentemente presi., Il campionato in realtà sarebbe ripreso soltanto il giorno 8/01..Il feretro verrà portato in spalla dai suoi compagni  dei tempi della Juventus visibilmente toccati.Oliviero riposa nel cimitero monumentale di Torino e ancora oggi la sua tomba continua ad essere metà di tifosi e di persone semplici,gente rimasta colpita dalla sua  storia.