Siamo alla vigilia di Juventus – Napoli, gara d’andata della semifinale di coppa Italia. Entrambe le squadre stanno per affrontare una fase determinante per il proseguo della stagione ed arriveranno alla partita che le vedrà dirette avversarie in maniera totalmente differente. La Juventus si è messa alle spalle con un secco 2-0 la sfida interna contro l’Empoli. Una gara non troppo impegnativa che ha permesso di tenere a riposo qualche titolare (ad esempio Khedira, giocatore con più minutaggio dell’intera rosa) mantenendo comunque stabile il vantaggio di 7 punti sulla Roma ed aumentando invece a 12 lunghezze il vantaggio proprio sul Napoli di Sarri, un Napoli sconfitto per 2-0 da un Atalanta in “formato Europa”, grazie alla superlativa doppietta di un futuro bianconero, Mattia Caldara, che ha permesso ai suoi compagni e a Gasperini di posizionarsi al 4° posto in solitaria, a 3 punti di svantaggio proprio dalla formazione partenopea. Una Juventus lanciata verso il 6° scudetto consecutivo ed un Napoli che perde punti. Vi è però un altro elemento che differenzia le due squadre, un fattore probabilmente ancor più influente, ovvero quel rapporto “dirigenza-allenatore” di cui tanto si è discusso ambo i lati. Sappiamo quanto rumore abbia fatto il presunto caso Allegri-Bonucci, come sono note le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis subito dopo la sconfitta del Napoli contro il Real Madrid. Nel primo caso la dirigenza di Corso Galileo Ferraris ha saputo schierarsi dalla parte dell’allenatore così da proteggere l’integrità del gruppo e da non screditare agli occhi dello spogliatoio la figura del tecnico livornese. In quel di Napoli invece il presidente in persona ha voluto esprimersi sulle scelte tattiche e di gestione del proprio allenatore, Maurizio Sarri, dopo una partita contro il Real Madrid che non ha di certo umiliato la piazza partenopea e tantomeno compromesso un passaggio del turno che, se pur difficilissimo, non è escludibile a priori. Le discussioni ed i pareri su dirigenze e allenatori possono essere le più diverse, chi è contro e chi è a favore, chi con l’uno e chi con gli altri, ma i risultati parlano chiaro: la gestione della Juventus, d’impostazione aziendale e gerarchica, porta da anni a vittorie e risultati ottimali in tutte le competizioni, ad una serena programmazione per le stagioni future e riesce a dare a giocatori e staff tecnico l’ambiente ideale per lavorare al meglio. Se sesto scudetto sarà, bisognerà di certo saper lodare chi ha mantenuto stabile ed in perenne miglioramento l’intero sistema Juventus, dal campo al settore della comunicazione, dal calciomercato al marketing, permettendo alla Juventus di tornare finalmente tra l’élite del calcio Europeo.
Marco Ludovico.