Altro che follia. Chiamasi frustrazione, esasperazione, esaurimento. La Juventus vince con continuità da oltre cinque anni e gli avversari provano un opprimente senso di inferiorità. Talmente forte da vedere una realtà alternativa, visionaria, che va a sovrapporsi e sostituire quella effettiva. Una vera e propria escalation del trash, che da Juventus – Inter dello scorso 5 febbraio sembra inarrestabile, almeno finchè la Juve vince. Ogni episodio diventa a prescindere un favore per la squadra bianconera. Qualsiasi rigore, non importa quanto sia evidente, è farlocco. Qualsiasi cartellino è sbagliato. Anche i secondi di recupero vengono alterati per favorire la Vecchia Signora. Proviamo, allora, a vestire i panni di un direttore di gara che, per ipotesi, intenda avvantaggiare i bianconeri.

Sono l’arbitro di Juventus – Napoli dello scorso 28 febbraio, semifinali di andata di Tim Cup. Sono discendente di Cavour e, quindi, voglio favorire la Juventus ai danni dei partenopei. Al tredicesimo minuto del primo tempo ecco la prima occasione: l’azzurro Strinic spinge da dietro il bianconero Dybala che ha ormai davanti solo Reina e sta per calciare in porta a colpo sicuro. Ottimo! Strinic espulso e rigore per la Juve! Incontestabile. A questo punto, ammesso che la partita non si metta già in discesa per i bianconeri, Callejon al minuto 36 del primo tempo segna in fuorigioco. Difficile, ma lo annullo e, congiuntamente al guardalinee, faccio anche una bellissima figura per l’occhio di falco mostrato. Dato che mi trovo, al primo minuto del secondo tempo ammonisco anche Koulibaly dopo aver assegnato un netto rigore per fallo dello stesso su Dybala. Magari poi ammonisco nuovamente il difensore dopo qualche altro fallo e caccio fuori dal campo anche lui. Napoli in nove e passaggio del turno spianato per la Juventus.

Sono l’arbitro di Juventus – Milan, ventottesima giornata di campionato dello scorso 10 marzo. Nel primo tempo fischio un netto rigore su Dybala per fallo in area del milanista Zapata. Il goal di Bacca è in fuorigioco, pertanto, poiché anche qui, in collaborazione con il guardalinee, opera l’occhio di falco, lo annullo. Pasalic, già ammonito, continua a commettere falli di un certo rilievo, quindi lo mando sotto la doccia in anticipo. Milan in dieci uomini. Nel secondo tempo, sempre Bacca, nel maldestro tentativo di imitare il ballo della scimmia di Gabbani, schiaccia la palla in area. Intervento scomposto, fa volume, la mia interpretazione è per il rigore. Credo che a questo punto la partita sia già decisa, senza necessità di decretare un rigore (netto) nei minuti di recupero.

Il punto, però, è il seguente: nei casi su descritti, l’arbitro non avrebbe per nulla favorito i bianconeri, ma semplicemente applicato alla lettera il regolamento. Neanche in tale circostanza, quindi, si sarebbe potuto parlare di favori. Un arbitro quantomeno bendisposto verso una squadra, come minimo le assegna il dovuto, poi magari lo condisce con qualche favore. Qui abbiamo direttori di gara tacciati impropriamente e stoltamente per bianconeri, che sono talmente juventini da non assegnare neanche i rigori che spettano alla Juventus! Si potrebbe definire il paradosso degli sfavori.

La realtà storica dei fatti, quindi, ci dice che la Juventus ha vinto, sia contro il Napoli che il Milan, nonostante degli episodi arbitrali ad essa sfavorevoli. Episodi mai contestati (giustamente) dai bianconeri, in alcuni casi difficili, ma oggettivamente (il fuorigioco è un qualcosa di oggettivo) penalizzanti. Gli avversari hanno segnato i loro unici goal in fuorigioco. In entrambi i casi non sono stati concessi dei rigori solari alla Juventus, che  avrebbe proseguito entrambe le gare probabilmente in una posizione di vantaggio. Nonostante ciò,  “gli altri” hanno avuto da recriminare, per giunta con una certa veemenza. Hanno recriminato anche soggetti che non erano parti coinvolte. L’assurdo è che si sono lamentati per episodi tutti regolari. Ergo, il problema non sono quest’ultimi, ma la Juventus che vince nonostante tutto. Vincere, spesso anche dominando, a dispetto di decisioni arbitrali contrarie, aumenta esponenzialmente la frustrazione degli avversari. Ormai vengono inventati letteralmente favori insussistenti nei confronti della Juventus, mentre si tace in merito a provvedimenti fortunosamente favorevoli per gli altri. Vi è di più: quest’ultimi vengono addirittura fatti passare come normali, regolari.

La verità è che quest’anno la Juventus ha perso quattro partite in campionato, quasi tutte in modo meritato, ma ognuna di esse ha avuto come comune denominatore clamorosi errori arbitrali, decisivi, ai danni della stessa. Eppure non sono arrivate recriminazione da parte dell’intero ambiente bianconero. Non sono arrivate neanche, dopo che la Juventus ha pareggiato una partita giocata male ad Udine, nonostante due evidenti rigori negati alla Vecchia Signora.  Per fortuna, perché sarebbe stata una ricerca di alibi, atteggiamento tipico dei perdenti. Sarebbe auspicabile una maggiore educazione sportiva anche da altri, perché certi atteggiamenti sono fomentatori di odio, nonché pericolosi. Gli addetti ai lavori nel calcio di oggi hanno anche delle responsabilità sociali. Bisognerebbe prendere esempio dalla sportività recentemente mostrata dai tifosi del Porto nei confronti dei tifosi juventini.

Per la cronaca, la Juventus è attualmente al primo posto nel ranking Uefa 2016/2017. Chissà come mai.

Ho l’impressione che con la Var la Juventus vincerebbe il campionato a dicembre.

 

Avv. Domenico Quarracino