Le più recenti gare di campionato e coppa Italia hanno scatenato le solite infondate polemiche. Bersaglio preferito, neanche a dirlo, la Juventus. Ultima in ordine cronologico, la gara di andata delle semifinali di Tim Cup tenutasi solo due giorni fa tra Juventus e Napoli allo Stadium. Oggetto dei piagnistei partenopei praticamente ogni decisione del direttore di gara che avrebbe “vergognosamente” favorito la squadra bianconera. Proiettiamo allora la suddetta partita in un futuro ormai prossimo, immaginando che sia già operativo il sistema Var (Video Assistant Referee), più volgarmente definito “moviola in campo”. Quest’ultima sarà, almeno inizialmente, circoscritta a quattro specifiche situazioni (tre di gioco ed una burocratica), ossia quelle che hanno un maggiore impatto sulla partita.
Nello specifico: 1) regolarità di un goal; 2) concessione o meno di un rigore; 3) correttezza del provvedimento di espulsione di un giocatore; 4) scambio di identità in caso di ammonizione o espulsione.
La procedura: l’arbitro chiede l’aiuto della Var o è la Var stessa a raccomandare all’arbitro di rivedere o modificare una sua decisione; il video viene visionato dai componenti della Var che informano l’arbitro tramite un auricolare; l’arbitro sceglie se rivedere il replay a bordo campo prima di prendere una decisione o, in alternativa, accetta l’indicazione della Var e decide in tal senso.
Chiariti l’ambito di applicazione e la procedura della Var, vediamo cosa sarebbe successo in Juventus Napoli del 28 febbraio 2017.
Primo Tempo:
13’: Lancio di Bonucci, Dybala controlla la palla e si trova solo davanti a Reina; Strinic con il braccio spinge da dietro il n. 21 bianconero proprio mentre, in corsa, sta per calciare in porta. L’argentino calcia in qualche modo la sfera mentre è in caduta; Reina para. Possibile rigore, l’arbitro viene avvisato dalla Var e vuole visionare le immagini. Nota che: la spinta di Strinic è evidenta, il giocatore azzurro allunga chiaramente il braccio sinistro e sbilancia Dybala che, infatti, proprio in virtù di ciò cade a terra; il giocatore bianconero riesce sì a calciare in porta, ma non vi è alcun vantaggio, in quanto non può concludere l’azione nella stessa condizione in cui si trovava prima di subire il fallo, né riesce a segnare nonostante quest’ultimo; il direttore di gara, quindi, dopo aver visionato le immagini, accerta il danno procurato e decreta il calcio di rigore a favore della Juventus; decide, inoltre, di espellere Strinic, così come da regolamento del giuoco del calcio (art. 12): il giocatore azzurro, infatti, all’interno della propria area di rigore, nega la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete, commettendo la chiara infrazione di spingere un avversario vicino e diretto vero la porta, nonché avente il controllo della sfera; ricorrono, quindi, tutti gli elementi richiesti dal menzionato articolo. Al tredicesimo del primo tempo, quindi, rigore per la Juventus e Napoli in dieci.
36’: Callejon segna in fuorigioco; ha una parte del corpo con cui può giocare la sfera, tra cui la testa, oltre l’ultimo difensore bianconero, Asamoah. Fuorigioco di pochi centimetri, difficile, ma scientificamente rilevabile, rilevato e comunicato tramite Var. Quindi relativa comunicazione all’arbitro e goal annullato.
Secondo Tempo:
1’: Koulibaly pesta il piede di Dybala, schiacciandolo a terra. Rigore netto, non occorre Var. Al massimo arriva solo una conferma sulla giustezza del penalty.
19’: Goal di Higuain regolare. Confermato.
23’: Albiol cade in area bianconera tra Bonucci e Pjanic. L’arbitro non fischia nulla, l’azione prosegue e sul capovolgimento di fronte Reina stende Cuadrado nella propria area. L’arbitro assegna il rigore alla Juve. Proteste dei partenopei, Var. Area juventina: Bonucci non tocca Albiol, il quale si tuffa di lato e, quando è già in caduta, tocca il piede di Pjanic, che si trova di spalle. Simulazione e nessun rigore. L’arbitro passa poi a valutare l’episodio nell’area partenopea: Cuadrado, lanciato a rete, controlla la sfera spostandola lateralmente per aggirare Reina, che però esce in modo irruento e lo travolge; il portiere tocca anche il pallone, ma tale circostanza non è influente sul giudizio, in quanto la disponibilità della sfera rimane allo stesso Cuadrado, che proseguendo la sua corsa avrebbe potuto tranquillamente calciare a porta vuota. Circostanza impedita dall’intervento travolgente ed irruento del portiere. Sempre in virtù del su citato art. 12, l’arbitro decide per il rigore ed il giallo, in quanto l’intervento del portiere non ha intenzioni meramente fallose, ma è di ricerca della sfera.
In definitiva, la partita vagliata tramite la Var, avrebbe avuto un andamento più favorevole per i bianconeri. Così è, se vi Var.
Avv. Domenico Quarracino