Non è mai banale raccontare le gesta di un campione senza sconfinare nell’intricato limbo della retorica, ma per Paulo Dybala questo rischio non esiste. Il numero 21 della Juventus è capace di inventarsi qualcosa di nuovo ogni volta che scende in campo, che sia un’esultanza o una giocata di rara bellezza, come quella che ieri sera, in occasione della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto, ha mandato in tilt l’applausometro dello “Stadium”.
Succede che una rapida ripartenza dei portoghesi sulla corsia di destra mandi fuori giri Alex Sandro e che André Silva si ritrovi con la possibilità di servire al limite dell’area di rigore bianconera l’accorrente Danilo; il possente cursore dei “Dragoni”, tuttavia, non aveva calcolato la rapidità della “Joya”, che in una frazione di secondo scatta verso la sua difesa e scippa regolarmente il pallone all’avversario, impedendogli di calciare e di impensierire Buffon.
Un recupero “alla Mandžukić”, verrebbe da dire, che spiega meglio di qualsiasi locuzione quanto sia cresciuto Dybala in soli 18 mesi e quanto sia insostituibile per questa Juventus, plasmata attorno all’estro dell’argentino.
Non è un caso che l’esecuzione dei calci di rigore venga sempre affidata a lui: Massimiliano Allegri ha capito di trovarsi di fronte a un vero campione, tatticamente e tecnicamente molto più maturo rispetto a quanto riveli la sua età anagrafica, e sa che nessuno meglio di lui può indirizzare in maniera positiva l’esito di un match.
Così, a soli quattro giorni di distanza dal penalty che ha piegato in extremis le resistenze del Milan, stavolta è toccato al Porto perire per mano (anzi, per piede) dell’ex Palermo, che dagli undici metri non ha lasciato spazio a una leggenda mondiale del calibro di Iker Casillas, spiazzandolo con un sinistro preciso e angolato.

Torino 1403-2017 – Juventus vs Porto 2016-2017
Nella foto: paulo dybala gol su rigore
Una trasformazione che ha messo in ghiacciaia il discorso qualificazione per i campioni d’Italia, che ora attendono di conoscere il nome dei loro rivali ai quarti di finale; a decretarlo, alle 12 di venerdì, sarà l’urna di Nyon, ma con un Dybala così il destino fa decisamente meno paura.