L’attenzione di tifosi e addetti ai lavori è ancora rivolta a Nyon, dove ieri si è svolta la cerimonia dei sorteggi dei quarti di finale di Uefa Champions League, che ha regalato alla Juventus uno degli avversari più temuti: il Barcellona.

Indubbiamente, la doppia sfida europea contro i catalani si preannuncia affascinante ed emozionante, ma è programmata per martedì 11 e mercoledì 19 aprile: manca poco meno di un mese al confronto e, aspetto da non sottovalutare, vi sono ancora numerosi ostacoli in ambito nazionale che i bianconeri dovranno superare prima di rituffarsi nel sogno continentale.

Il primo di essi si chiama Sampdoria e giungerà presto, molto presto: domani alle 15, infatti, a Marassi gli uomini di Marco Giampaolo proveranno a tendere una trappola ai campioni d’Italia, approfittando della scarica di adrenalina regalata dal successo nel derby contro i cugini del Genoa, sconfitti grazie a una rete del colombiano Luis Muriel, che soltanto qualche stagione fa formava una coppia meravigliosa a Lecce con Juan Guillerme Cuadrado.

Tuttavia, limitare le ragioni della vittoria blucerchiata al solo Muriel sarebbe ingiusto nei confronti di una compagine che, giornata dopo giornata, sta ritrovando continuità di risultati e di rendimento. In difesa va registrata la crescita esponenziale del centrale slovacco Milan Škriniar, finito nelle mire di Beppe Marotta e Fabio Paratici, così come a centrocampo non si possono ignorare le geometrie di Lucas Torreira, metronomo uruguaiano di 168 centimetri finito nel mirino delle big per la prossima stagione.

In avanti vi è poi Fabio Quagliarella, volto noto negli ambienti sabaudi, che ha ritrovato serenità e feeling con il goal. La vera rivelazione offensiva della Samp, tuttavia, è il 21enne Patrik Schick, già a bersaglio a Torino nella gara d’andata: l’ariete della Repubblica Ceca, pur subentrando spesso dalla panchina, si è rivelato decisivo più volte per le sorti della squadra ligure, con cui ha realizzato 9 reti in appena 936′ minuti giocati, lasciando intravedere qualità e dinamismo.

Ecco perché la trasferta di Genova non va assolutamente presa sotto gamba: sognare è bello, ma destarsi di soprassalto non lo è affatto.