Sabato 25 marzo: giorno di grande, duplice festa in casa Juventus. Quest’oggi, infatti, compiono gli anni due degli uomini protagonisti della rinascita bianconera degli ultimi anni: si tratta dell’amministratore delegato e direttore generale Area Sport Giuseppe Marotta e dell’allenatore in seconda Marco Landucci.

Marotta è nato 60 anni fa a Varese e sin da giovanissimo ha mosso i suoi primi passi in ambito calcistico-dirigenziale: appena 19enne era già responsabile del settore giovanile della squadra della sua città, per poi essere promosso, in tempi piuttosto celeri, a direttore generale. Con la medesima qualifica, nelle stagioni seguenti, si trasferisce al Monza (1987-1990), al Como (1990-1993), al Ravenna (1993-1995), al Venezia (1995-2000), all’Atalanta (2000-2002) e alla Sampdoria (2002-2010). A Genova, si rende protagonista di trattative di mercato che lo consacrano nel gotha europeo degli uomini mercato, strappando Antonio Cassano al Real Madrid e Giampaolo Pazzini alla Fiorentina: i due attaccanti, all’ombra della Lanterna, hanno rivitalizzato l’attacco blucerchiato, trascinando la Sampdoria di Luigi Delneri al quarto posto e ai preliminari di Champions League nel 2009-2010. A quel punto, la Juventus, risalita tre anni prima dagli inferi della Serie B, ma ancora a caccia di una linea societaria stabile e longeva, cambia presidente (Andrea Agnelli subentra a Jean-Claude Blanc) e ingaggia Marotta insieme al suo fido collaboratore Fabio Paratici. La prima annata del nuovo ciclo si chiude con un deludente settimo posto; la società capisce che è il momento di tornare a vincere e chiama in panchina un simbolo di juventinità, Antonio Conte. Il tecnico salentino, grazie anche ad alcuni colpi di mercato come Andrea Pirlo, prelevato a parametro zero dal Milan, e Arturo Vidal, giunto in Italia da semi-carneade, centra lo scudetto al primo tentativo e si ripete nelle due stagioni successive. Quando in estate il tecnico diviene ct della Nazionale italiana, il club bianconero mette sotto contratto Massimiliano Allegri, contestato aspramente dalla piazza juventina per i suoi trascorsi milanisti. Il livornese, tuttavia, mostra di non patire la pressione, e conquista due campionati, altrettante Coppe Italia e centra la finale di Champions League nel 2015. Marotta, ad ogni sessione di calciomercato, regala fuochi d’artificio: a Torino sono transitati fenomeni del calibro di Tévez, Pogba, Morata e Llorente e ne sono sbarcati altri del calibro di Dybala, Higuaín, Pjanić, Dani Alves (e chi più ne ha più ne metta). I tifosi già sognano la prossima campagna acquisti…

Landucci, originario di Lucca, festeggia invece 53 anni. Vanta un trascorso da calciatore (è stato portiere, tra le altre, di Fiorentina e Inter) e a fine carriera si è specializzato nel lavoro di preparazione dedicato agli estremi difensori. Nel 2008 comincia il suo percorso al fianco di Max Allegri a Cagliari, dove ha il merito di far esplodere il talento di Federico Marchetti, che si guadagna una convocazione in Nazionale per gli sciagurati Mondiali sudafricani. Nel 2010/2011 va al Milan con Allegri, diventando il preparatore dei portieri rossoneri. Approda infine a Torino il 15 luglio 2014, ancora al fianco di Allegri, con la carica di vice-allenatore.