Calciopoli

Ieri sera (6/4/17) durante la trasmissione Forza Juve in onda su Rete 7,  il Senatore Stefano Esposito, ospite in studio, ha parlato e ha chiarito riguardo il caso Juve – ‘ndrangheta e non solo: “Le questioni sono due: una è la continua  ipocrisia sulle situazioni che si vivono all’ interno degli stadi italiani. Che la curva della Juve come gran parte delle curve italiane abbiano una componente di soggetti con una fedina penale lunga 3 pagine, lo sappiamo tutti. Alla Juventus è capitato che, attraverso un’ indagine sull’ infiltrazione dell’ ndrangheta nelle attività economiche e nel territorio piemontese, si è arrivati di rimbalzo a scoprire che il club bianconero ha ceduto pacchetti di biglietti a pagamento ai gruppi ultrà per garantirsi la tranquillità nella curva. Questo, però, -ha tenuto a precisare il senatore- è un elemento che va avanti , nella mia memoria, da quando andavo io in curva  . La Juve qui ha sbagliato ed è evidente, ma se noi non interveniamo togliendo di mezzo la questione della responsabilità oggettiva delle società, non metteremo mai nelle condizioni il miglior presidente di questo mondo di poter provare ad agire nei confronti di queste frange che stanno in curva. La Juve, con la vendita di questi biglietti agli ultrà, teneva buono un contesto che avrebbe potuto generare 2 cose: problemi di ordine pubblico e , soprattutto, multe da 80 mila euro (e più) a partita perché magari quei soggetti, non accontentati dalla richiesta di quei biglietti, iniziavano a fare cori razzisti, a creare problemi all’ interno della curva. Io continuo a sostenere che non abbiamo una legislazione seria sugli stadi.

La seconda questione è che il procuratore federale Pecoraro, non so per quale ragione, ha fatto una dichiarazione che ha cambiato un po’ il verso di questa indagine della procura della repubblica. Ha detto <<Andrea Agnelli era totalmente consapevole che Rocco Dominello fosse un’ esponente della ‘ndrangheta>> e per confermare questa sua posizione ha citato uno stralcio di un’ intercettazione. Io ho controllato nuovamente fra i documenti pensando di aver perso qualcosa, ma questa intercettezione non si trovava e, successivamente, mi è stato riferito che non esisteva proprio.- A tal punto il senatore ha chiesto di risentire Pecoraro che ha dimostrato, in modo indiretto, di non  aver capito bene ciò che era presente sui documenti dando ragione al senatore e confermando l’ innocenza di Agnelli riguardo la conoscenza della vita ‘ndranghetista  di Dominello.- Una toppa peggio del buco che, però, apre un tema: un procuratore federale– che dovrebbe sapere cosa sono le curve italiane poiché andò a trattare per ragioni di ordine pubblico con persone di quel tipo (riferito ai Dominello e non solo) come Gerry la carogna dopo l’ omicidio di Ciro Esposito (riassumendo le parole del Senatore) che ha costruito un teorema accusatorio sulla collusione di Agnelli con la ‘ndrangheta e che ha dovuto dire di essersi sbagliato e che ha scaricato la responsabilità di quell’ interpretazione errata sui magistrati di Torino (che son persone serie e che l’hanno dovuto smentire). Io fossi nel presidente del CONI Malagò qualche domanda me la farei. Marchiare con un’ accusa infamante Andrea Agnelli come fosse l’ultima delle persone che conosci senza un ruolo è una cosa inaccettabile. Andrea Agnelli e gli altri tesserati della Juventus pagheranno, se riconosciuti colpevoli per la giustizia sportiva, per le responsabilità che hanno relativamente alla questione biglietti e all’ aver trattato con gruppi ultrà. Ma attenzione!!! Quel capo di imputazione nulla centra con la ‘ndrangheta.”