In comune hanno il nome di battesimo e anche grandi doti tra i pali: uno è il numero 1 al mondo e veste la maglia della Juventus da oltre quindici anni mentre l’altro è una giovane promessa del calcio italiano, che, ad oggi, indossa la maglia rossonera. Di continuo si è sentito accostare il nome di Donnarumma a quello di Buffon: alcuni hanno individuato nel giovane talento napoletano l’erede dell’estremo difensore bianconero e altri ancora, addirittura, affermano che l’abbia superato. Eppure dire che Donnarumma è migliore di Buffon è un’affermazione molto forte, soprattutto se si considera che ciò che fa di Buffon la leggenda che è oggi, è non solo la sua agilità tra i pali ma anche la sua dimestichezza nello gestire il suo ruolo di campione e in questo il giovane rossonero ha ancora molto da imparare da Buffon prima anche solo di pensare il suo nome accostato a quello di questo immenso campione almeno per tre ragioni:

  1. L’ umiltà. Ogni volta è impossibile non rimanere stupiti di fronte alla leggerezza con la quale parla delle sue prodezze in campo. Per Buffon, nonostante le tante soddisfazioni, niente è mai scontato e negli anni, pur rimanendo consapevole della sua indiscutibile forza, ha sviluppato un forte senso autocritico. Ed è proprio questa sua continua voglia di migliorarsi a renderlo ancora oggi, all’alba dei 40 anni, il più grande numero 1 di sempre. Sa accettare le sconfitte e non pretende niente che non sia assolutamente meritato, come ha commentato nel post gara di domenica contro il Crotone, quando gli è stato chiesto se, in caso di triplete, meriterebbe finalmente questo tanto ambito quanto meritato Pallone d’Oro. Lo stesso non si può certo dire di Donnarumma, che, al contrario, sembra essere fin troppo consapevole delle sue potenzialità e non esita a ostentarle con gesti alle volte plateali, come quello di baciare lo stemma del Milan sotto la curva della Juventus. Una sfacciataggine normale se si pensa a quanto il club rossonero ha esposto questo giocatore e forse è stato proprio qui l’errore: probabilmente se avesse fatto un po’ più di gavetta, oggi non solo Gigio avrebbe un atteggiamento più alla “Buffon”, ma il Milan non dovrebbe temere neanche lontanamente il rischio di perderlo e tra qualche anno avrebbe potuto vantare nella sua rosa un indiscutibile campione che non avrebbe tradito la sua fede per nessuna cifra al mondo. Ma a 18 anni si sa, è tutto un altro discorso…
  2. L’ esperienza. Donnarumma fino a questo momento ha mostrato solo pochissime prestazioni discutibili ma è altrettanto vero che i campi sui quali si è misurato non sono gli stessi sui quali è abituato a confrontarsi Buffon, che nella sua lunga carriera vanta non solo splendide parate in serie A e Coppa Italia ma anche e soprattutto in Europa e non solo… Certo, Donnarumma è ancora molto giovane e ha avuto lo sfortuna di approdare al Milan in uno dei momenti peggiori di questa società, ma prima di additare un diciottenne come erede, o addirittura come migliore, del migliore dei portieri in circolazione, forse bisognerebbe tenere in considerazione che affrontare il Bologna, seppure i colori siano gli stessi, non è come affrontare il Barcellona, e al di là delle doti tecniche, in partite di un certo livello è anche, e soprattutto necessaria, una certa mentalità, che forse il giovane rossonero non ha neppure ancora avuto modo di sperimentare.
  3. L’ attaccamento alla maglia. Oltre quindici anni in bianconero, anni in cui Buffon ha ricevuto lusinghevoli proposte dai più grandi club Italiani ed Europei, che, chi lo sa, forse gli avrebbero anche regalato la gioia del Pallone d’Oro, ma il numero 1 bianconero, da quando ha sposato questi colori nella lontana stagione 2001-2002, non li ha mai lasciati, neppure quando negli anni migliori della sua carriera la Juventus è retrocessa in serie B. Lui l’ha seguita e con coraggio, amore e passione ha lottato per riportare questa squadra laddove era giusto stesse. Donnarumma, invece, ha appena 18 anni, è agli inzi della sua carriera, una carriera di certo promettente, che è già oggetto di interesse di moltissime grandi squadre, che, nonostante l’amore da lui sempre decantato per il Milan, lo affascinano e non poco, tanto da indurre molti, tra gli stessi tifosi rossoneri, a non riuscire proprio a immaginare il futuro del partenopeo a Milano.

Ma, certo, di ufficiale ancora non c’è nulla e Donnarumma potrebbe stupirci, diventando la nuova bandiera del Milan, emulando il grande Paolo Maldini. In attesa che ciò accada, però, sarebbe bello smettere di sentire continue chiacchiere da bar che accostano questi due giocatori e lasciando che uno goda di tutte le lodi che merita, dopo una carriera fenomenale come la sua, che ancora non smette di regalare emozioni e lasciando che l’altro possa crescere, coltivando queste grandi potenzialità, che, magari, un giorno, potrebbero portarlo ad essere come Buffon o, chi lo sa, anche migliore, ma fino a quel momento rendiamo a ognuno i propri meriti.

ph Marchisciano / One+Nine Images
Montecarlo 03–05-2017 – Monaco vsJuventus 2016-2017
Nella foto: buffon

Desirèe Capozio.