Daniel Alves, arrivato dal Barcellona durante la sessione estiva di calciomercato, sembrava essere un’altro dei colpi di Marotta&co. A Torino a parametro zero dopo otto anni da titolare al Barcellona, squadra con cui ha disputato 247 partite, segnando 14 gol e vincendo ogni trofeo possibile, nazionale e non, riuscendo addirittura a alzare tre volte la coppa dalle grandi orecchie, l’ultima proprio contro la Juventus. Insomma non sembrava proprio essere l’ultimo arrivato. Forse convinto di essere volato oltreoceano, in Australia, in America o in uno di questi paesi dove vanno a divertirsi i giocatori a fine carriera, Dani Alves ha disputato, fin ora, partite discrete, non all’altezza del campione che è. Le sue giocate il più delle volte mostrano sufficienza e poca voglia di giocare e sacrificarsi per la causa bianconera. In più a complicare ulteriormente le cose c’è stato l’infortunio di Genova. Appena arrivato l’ex Barcellona non si sarebbe mai aspettato di dover competere con qualcuno per un posto da titolare, tanto meno con Lichtsteiner, giocatore che a inizio stagione era finito ai margini del progetto bianconero, ma che ora ne è più che mai dentro. Il brasiliano deve capire cosa significa giocare alla Juve e deve capire che questo per lui non è un anno di vacanza ma è un’altra stagione in cui può vincere tutto. I tifosi comunque conoscono il campione che è e non smettono di sostenerlo anche perché tutti sanno che alla Juve serve tantissimo un giocatore come lui, con la sua esperienza europea, un giocatore che sa come comportarsi durante le partite che contano, sopratutto in Champions.
Flavio Dell’Erba