L’incontro di domani pomeriggio fra Udinese e Juventus, per loro tre, avrà un sapore speciale. D’altronde, quando si è “bianconeri due volte“, è difficile programmare il proprio avvenire senza rivolgere almeno uno sguardo al passato.

Questa è la storia di Kwadwo Asamoah, Juan Guillermo Cuadrado e Medhi Benatia, talenti grezzi portati in Italia dalla lungimiranza della famiglia Pozzo e letteralmente sbocciati in Friuli, diventando in men che non si dica uomini chiave in ottica mercato.

Vi proponiamo di seguito, in breve, le loro carriere, dall’approdo all’Udinese allo sbarco a Torino.

KWADWO ASAMOAH: detto anche “Kojo” o “Lunedì” (questa è la traduzione dall’africano del suo nome di battesimo, ndr), giunge in Europa grazie al Bellinzona, ma a causa di alcuni cavilli della legislazione elvetica, molto rigida in materia di calciatori extracomunitari, viene subito ceduto in prestito al Torino. In granata, Asamoah ottiene soltanto qualche convocazione in prima squadra, senza mai debuttare. Così, nell’estate del 2008 passa all’Udinese con la formula del prestito con diritto di riscatto: in Friuli trova la sua dimensione ideale e inizia a giocare con continuità, diventando ben presto una pedina insostituibile dello scacchiere bianconero. In quattro stagioni, ottiene 134 presenze e segna otto goal, e la sua qualità viene ben presto notata dai principali club europei; ad accaparrarsi le sue prestazioni, tuttavia, è la Juventus, che lo ingaggia nel 2012 insieme a Mauricio Isla. È l’inizio di una grande storia d’amore: con la “Vecchia Signora” Asamoah vince quattro scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, mettendo a referto 5 marcature in 121 apparizioni. La sua ascesa è stata condizionata dai continui problemi fisici che l’hanno costretto ai box a più riprese, ma il ghanese non si è mai perso d’animo e ha dimostrato una profonda affezione nei confronti della squadra, rinunciando anche alla Coppa d’Africa per ritrovare la condizione atletica dei giorni migliori.

Torino 2017 01 08 Juventus vs Bolgna serie A TIM 2016-2017
Giuliano Marchisciano/One+Nine
nella foto: kwadwo asamoah

JUAN GUILLERMO CUADRADO: viene acquistato dall’Udinese il 5 luglio 2009, giungendo in Italia da autentico carneade. Nessuno sa niente di lui, ma ben presto nasce l’impressione generale di trovarsi di fronte a un potenziale campione: le sue finte, i suoi dribbling ubriacanti, la sua rapidità, spaccano in due le retroguardie avversarie. Dopo il prestito al Lecce, dove si consacra definitivamente, formando una coppia d’oro con il connazionale Luis Muriel, vive un’esperienza felice con la Fiorentina, in cui milita dal 2012 al gennaio 2015, divenendo un idolo della Fiesole e infiammando i suoi sostenitori a suon di goal (26 in 106 gettoni). Poi, il passaggio al Chelsea, dove vive il periodo più buio della sua carriera, e il successivo ritorno nel Belpaese, alla Juventus, con cui vanta 68 presenze e 7 sigilli e la conquista di Scudetto e Coppa Italia nella passata stagione. Attualmente è in prestito triennale, ma non vi sono dubbi sul suo riscatto da parte dei vertici zebrati.

Ph. Tardito / One+Nine Images
Juventus vs Inter Serie A 2016-2017
Torino 5–2-2017 – Juventus Stadium
Nella foto: Cuadrado esulta dopo il gol

MEDHI BENATIA: l’Udinese lo compra nel gennaio del 2010 dai francesi del Clermont Foot, dove resta in prestito fino alla fine del campionato. Esordisce in bianconero nel settembre di quell’anno e dirigenti e tifosi capiscono subito di avere a che fare con un predestinato: partita dopo partita, il centrale marocchino s’impone come leader della retroguardia, abbinando la tecnica alla fisicità. Saluta il Friuli nel 2013, dopo 97 apparizioni e 7 reti siglate, score tutt’altro che negativo per un difensore. Si trasferisce alla Roma, club con cui attraversa un’annata indubbiamente positiva: tuttavia, al termine della stagione viene ceduto al Bayern Monaco per 26 milioni di euro (più 4 di bonus). Con i tedeschi vince due volte la Bundesliga e una Coppa di Germania, ma spesso è costretto a vivere le gare dalla panchina, chiuso dalla folta concorrenza. Così, nell’estate 2016, la Juventus lo preleva in prestito per 3 milioni di euro; dopo un ottimo precampionato, condito da due goal, vede lentamente ridursi gli spazi, un po’ per scelta tecnica e un po’ per i continui infortuni. Finora ha collezionato 11 presenze, ma spera in questo rush finale di mettersi in mostra per guadagnarsi la riconferma all’ombra della Mole Antonelliana.