Non sono passati che tre mesi per sollevare l’interrogativo su quanto sia stato proficuo cedere Bonucci dopo la defaillance di Cardiff partenza questa correlata al misterioso giallo accaduto negli spogliatoi dello stadio gallese. Questa è la domanda che molti si fanno ma che forse molti altri hanno già rimosso perchè poi nella valutazione complessiva la storia dei grandi difensori della Juventus, molto più importanti e carismatici del centrale viterbese,hanno sempre trovato una valida alternativa.

Insomma Leonardo Bonucci se è vero che non ha spostato, almeno fino ad ora, gli equilibri del MIlan questo arrivo ha reso a Montella la vita più complessa e pregna di complicazioni stravolgendo un assetto tattico da 4 a 3 difensori partorendo risultati non certo apprezzabili e scatenando le ire dei tifosi rossoneri contro l’ex difensore bianconero. Dall’altra parte, quella juventina, i goal subiti sono fuori dall’ordinario consentito e dunque nasce spontaneo riflettere su quanto possa aver inciso la partenza del centrale difensivo. Alle mille domande ed interrogativi che forse non troveranno mai una risposta rimane certa la consapevolezza ma non certo scientificamente provata che per quanto sia valida la legge del calcio coniata da una frase del grande Vujadin Boskov “squadra che vince non si cambia” è altrettanto logico pensare che la carta d’identità del reparto difensivo dei campioni d’Italia grande artefice delle fortune di questi ultimi anni induca invece ad una sostituzione “centellinata” per un fisiologico cambiamento di uomini. Non è dunque il caso di drammatizzare ma di correre però ai ripari in tempi immediati quello si. Poco spazio per sperimentazioni dunque ma è atteso un duro lavoro del mister Allegri a ricostituire quella famosa corteccia motivazionale su ogni singolo componente. Il campionato è già in uno stato avanzato con un Napoli prevedibilmente in fuga…almeno per ora. Attenuante del tecnico Allegri la complicazione non certo preventivabile dell’infortunio accaduto al tedesco Benedikt Howedes e il mancato arrivo di Spinazzola e di Caldara (quest’ultimo però prevedeva una operazione più complessa che lo vedrà a Vinovo solo a giugno) rende il lavoro del tecnico livornese ancor più problematico alla luce appunto di un campionato più che avviato e una Champions che non prevede attese.