Parlano loro al posto mio. Marchiso, Del Piero, Seedorf ma prima cerco di analizzare una ennesima sconfitta corredata da prematura eliminazione dalla famigerata Champions Laegue.
Non sono deluso perché la delusione può essere rappresentata da una finale persa, sono a dir poco basito, senza la forza di capire come e perchè certe dinamiche abbiano catapultato la squadra in un baratro inspiegabile, perché per tre anni di fila esci in questo modo come se il nostro massimo fosse quello di non andare oltre questo tetto.
Centrocampo e giocatori scarsi proprio lì in quel punto. Mancavano Chiesa e McKennie vero ma gli altri sono stati poco più di una casualità se nel primo tempo hanno retto il confronto. Il Villareal ha il centrocampo più forte vero ma tre goal sono pesanti. Rugani? Non butto la croce sull’episodio ma vi piaccia o no il rigore ingenuamente causato ha però cambiato la partita, ma avrei gradito una reazione che non ho visto. Rugani va bene per fare mediamente gare semplici, palcoscenici europei non sono adatti all’uomo.
Tutti colpevoli dunque, allenatore e giocatori che vanno in campo. Nessuno innocente sia ben chiaro.
Mi aspetto una reazione nel campionato e la Salernitana ora appare come un piccolo Real Madrid perché la delusione taglia le gambe e ti rende di colpo vulnerabile.
Mi aspetto già domattina un summit societario e provvedimenti a dir poco importanti. Tutto questo accadrà? Ai posteri l’ardua sentenza. Sono semplicemente avvelenato.
Marchisio:“Si può parlare di maledizione Champions per la Juve se perdi le finali. Se esci per tre anni di fila agli ottavi di Champions è un problema più profondo. Di identità, di gioco, di giocatori”.
Seedorf punge Allegri: “In Champions devi andare a prenderti il risultato. Dopo i primi 20 minuti del secondo devi pensare ai cambi”
Del Piero:” Ci sono dei demeriti nel secondo tempo della Juve, che ha avuto poche idee. Non ha rischiato nell’uno contro uno, mai una palla verticale sugli attaccanti: se vuoi creare qualcosa devi far girare la palla molto più veloce”.