Servirà essere corredati di buona visione d’insieme per capire quali saranno i grossi nomi che arriveranno ad arricchire il cast del teatro calcio italiano e di questi quali avranno quel famoso “valore aggiunto”. Un interesse che si sta materializzando di nuovo perchè lo Tsunami di quel 2006 dilaniò il nostro calcio lasciando segni indelebili. Un vuoto che pian piano aumentò di portata, una fuga spaventata e qualche cosa di più quando ebbe inizio il disastro del dopo calciopoli. Quando il calcio italiano e l’intero sistema venne messo in forte discussione. Un cataclisma mai visto. Risultato non fu mai così catastrofico che gran parte del patrimonio calcistico italiano si depauperò dei suoi maggiori esponenti nel giro di poco. Fuggirono giocatori e anche allenatori e specie questi ultimi arricchirono di sapienza e vittorie in questi anni il calcio di oltre confine. Ancelotti, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Lippi,Di Matteo ai più recenti Conte e Carrera. Logica conseguenza la sempre più reale poca affidabilità di un sistema calcio traballante, e altro lato non certo da poco, quello economico dove l’assenza di contratti principeschi contribuiscono a rallentare (almeno per ora) quel lontano feeling italico che tanto fu determinante a partire dagli anni 80. Da quel periodo considerato d’oro di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta.

Qualcosa però sta tornando, a piccoli passi vero, ma qualcosa si sta muovendo. Unica realtà del nostro campionato è la Juventus che grazie ai suoi introiti creati con una saggia programmazione fatta di idee e lungimiranti operazioni edilizie è l’unica società calcistica che possa competere. Seppur ancora distante ma non troppo quel divario si sta accorciando.  PSG- Barca-Real-Bayern e City rimangono ancora loro a dominare. La Juve dunque a piccoli ma calcolati passi sta bruciando grandi tappe e da tempo ormai è il nostro fiore all’occhiello. Che qualcosa sia cambiato lo si intuisce anche dagli attestati di stima e di sincera disponibilità di campioni più noti che non disdegnerebbero affatto un’esperienza in maglia bianconera. La sempre più costante frequentazione europea unita allo strapotere in campionato è binomio questo di assoluta garanzia. Apriamo dunque le porte a chi volesse ancora una volta misurarsi con un campionato italiano convalescente ma in via di completa guarigione. La voglia di rimettersi in discussione è grande come grande è la Juventus degna rappresentante del nosro paese, una società che del lavoro e del sacrificio ne ha fatto da sempre una ragione di vita.