Mettiamola così: il suo cognome non può essere considerato un classico esempio di nomen omen, locuzione tanto cara ai latini, che ritenevano che nel nome di una persona fosse celato il suo destino.

Un destino che con Luca Clemenza, capitano della Primavera della Juventus di Fabio Grosso, clemente non è stato affatto: tifosi e addetti ai lavori, infatti, ricordano ancora le sue lacrime di dolore misto a disperazione in seguito alla rottura del legamento crociato durante il match contro il Milan in occasione del Torneo di Viareggio 2016, vinto proprio dai bianconeri.

Un infortunio giunto proprio quando per lui, arrivato a Vinovo nel 2011 dalle giovanili del Vicenza, sembravano schiudersi le porte della Prima Squadra: pochi giorni prima dell’incidente, Massimiliano Allegri l’aveva convocato insieme al compagno Nicolò Pozzebon per la trasferta europea di Monaco di Baviera, rivelatasi poi illusoria e amara per le sorti continentali della “Vecchia Signora”, e il salto di categoria per il trequartista pareva ormai una mera formalità.

Tuttavia, il mancato “nomen omen” può essere letto anche in chiave positiva: il numero 10 della Primavera, infatti, al suo ritorno in campo ha dimostrato di non dispensare “clemenza” nei confronti degli avversari, riprendendo il discorso da dove l’aveva interrotto e ritrovando rapidamente la via del goal, come dimostrano le statistiche, che evidenziano come, dopo 922 minuti disputati, abbia già raggiunto la doppia cifra in termini di reti messe a referto (8 in campionato e 2 in Youth League), confezionando anche quattro assist vincenti.

Numeri importanti, che hanno attirato su di lui l’attenzione di diversi club in occasione dell’ultima sessione invernale di calciomercato, ma né lui né la società di corso Galileo Ferraris hanno voluto approfondire il discorso: c’è la volontà unanime di continuare insieme un percorso che in estate potrebbe portare Clemenza all’inserimento in pianta stabile nella rosa zebrata.

Intanto, questi ultimi mesi dell’annata 2016/2017 potrebbero permettergli di emulare quanto fatto da Moise Bioty Kean: in caso di partenza di Hernanes, corteggiato dal San Paolo (il calciomercato in Brasile chiude il 4 aprile, ndr), potrebbe esserci bisogno di un centrocampista in più, dal momento che la Juventus è ancora in corsa per tutti e tre gli obiettivi fissati all’inizio della preparazione estiva.

Insomma, in caso di necessità Allegri sa di poter contare su un elemento pronto a varcare la soglia del calcio dei grandi. Con tanti saluti ai latini e alle loro credenze.