Chiesa

(Gian Luca FEO)

COME ALLA JUVE COSI’ IN MAGLIA AZZURRA: SPRAZZI DI LUCE MA TANTE OMBRE

Approfondimento a caldo sulla prestazione dei nostri calciatori impegnati con la nazionale maggiore in queste due gare che chiudono il girone di qualificazione per il mondiale in Qatar del 2022.

Nel segno della continuità, in negativo però, le prestazioni dei nostri calciatori convocati da Roberto Mancini per queste ultime due gare appena disputate dagli Azzurri.

Come la Juventus anche la Nazionale subisce una involuzione a livello di gioco ma soprattutto di personalità venuta meno in questa fase della stagione; il primo campanello di allarme c’era già stato nel match disputato a settembre contro la modesta Bulgaria a Firenze, proseguito poi con la sconfitta nella semifinale di Nations League di ottobre con la Spagna e poi con la gara di venerdì scorso contro la Svizzera e quella di stasera con l’Irlanda del Nord, che non hanno fatto altro che certificare lo status quo.

Dalle prestazioni brillanti degli Europei si è passato presto ad un “non gioco” caratterizzato da poca fiducia, poca concretezza e poca qualità quasi come ci fosse un inconscio senso di appagamento nella testa dei nostri giocatori.

Inoltre problema atavico come in casa Juve è la sterilità del reparto offensivo della squadra del Mancio che non è riuscito a trovare una soluzione nonostante abbia provato in tutti i modi a migliorare la prolificità del nostro attacco.

In questo contesto molto negativizzato a livello di squadra anche i nostri giocatori convocati, ben 5, Chiellini (rientrato anzitempo alla Continassa causa infortunio), Bonucci-Localtelli-Bernardeschi-Chiesa) non offrono prestazioni sfavillanti e non rappresentano quella voce fuori dal coro (in positivo) che ci saremmo aspettati.

Nella gara dell’Olimpico contro gli Elvetici giocano dall’inizio Bonucci, Locatelli e Chiesa che forniscono delle prestazioni al di sotto dei loro standard a cui ci hanno abituato e non incidono nel bene e nel male sulle sorti dell’incontro.

Bonucci parte male, impreciso e poco attento su un paio di chiusure, ma esce alla distanza e per lo meno riesce a portare a casa la sufficienza riuscendo a non far naufragare il reparto difensivo.

Malissimo Locatelli, mai in partita e sempre disordinato nel centrocampo a tre con Barella e Jorginho che viene giustamente sostituito da Tonali al 58’, mentre Federico Chiesa tenta sempre le sue ormai classiche giocate ma senza riuscire ad incidere ne individualmente tanto meno di collettivo.

La gara di Belfast di stasera disputata nel caldissimo Windsor Park nonostante di fronte avessimo una squadra che non aveva più nulla da dire al girone e composta per la maggior parte da elementi che militano in League One della Premier Inglese, ha messo fine alla possibilità di accedere direttamente al mondiale qatariota alla cui fase finale potremmo qualificarci solo passando per i play off che si disputeranno a marzo 2022 con dei mini gironi ove ci saranno sicuramente delle squadre temibili da affrontare.

Bonucci, schierato al centro della difesa con la sua classica funzione di play basso agisce bene in marcatura, attento e puntuale nelle chiusure e dopo una partenza un po’ in sordina dove sbaglia diverse aperture che per lui dovrebbero essere pane quotidiano, inizia a dispensare qualche bella giocata servendo diversi filtranti in zona di rifinitura, mal sfruttati dai suoi compagni. Chiude in calando, soprattutto a livello mentale come il resto della squadra anche perché le notizie che stavano giungendo da Lucerna non erano confortanti; tutto sommato la sua prestazione è stata sufficiente al cospetto della pochezza degli avanti irlandesi che più che dei calciatori mi sono apparsi come quegli energumeni alla ricerca di una rissa dopo una bevuta nei pub di Belfast.

Locatelli, invece, complice la prova opaca con la Svizzera, parte dalla panchina, sostituito da Tonali la cui gara questa sera dura praticamente 9’, tempo della sua ammonizione che ne condizionerà la partita, dalla quale si eclissa; subentra al minuto 68 ad uno spento e demotivato Jorginho e prova a dare il là a diverse azioni azzurre entrando sempre nel vivo della manovra in fase di rottura prima ma anche in fase di rifinitura ove cerca di dare supporto al reparto offensivo sempre più sofferente e che non riesce ad essere pericoloso nonostante una lunga e costante pressione nella metà campo avversario per buona parte della gara. Sufficiente con voto 6 per la sua prova.

Altro bianconero impiegato stasera è Chiesa che gioca tutti i 90 minuti spaziando per tutto il fronte offensivo azzurro prima a destra poi a sinistra cercando l’ampiezza del campo e non disdegnando qualche movimento anche da centravanti, soprattutto per cercare di dare profondità alla manovra; si rende protagonista di una partita senza lode e senza infamia; sicuramente non gli si può rimproverare nulla sotto l’aspetto dell’impegno, ma alla fine si rende poco pericoloso anche perché Mancini lo sposta, come detto, in diverse posizioni a gara in corso, e lui, il Federico nazionale non riesce a dare continuità alla sua prestazione fatta dai soliti strappi, che alla fine si rilevano troppo frenetici ed alla ricerca di 1 vs 1 ove spesso soccombe. Voto 6 di stima.

Ultimo dei quattro nostri moschettieri a scendere in campo stasera è stato Federico Bernardeschi anch’egli subentrato al minuto 68 ad uno spento Insigne ancora sottotono come a Roma venerdì scorso e che a mio modo di vedere non è adatto al 4-3-3 di Mancini giocando da falso nueve ma va già meglio nella sua posizione naturale di esterno alto a sinistra ove sicuramente rende al meglio.

La prova di Berna non è giudicabile; subentrato per cercare il forcing finale anche lui finisce nel caos più totale ed il suo ingresso in campo mi è sembrato più una mossa della disperazione del C.T. che un tentativo di ribaltare le sorti di un match che ci consegna il pass per l’esame di riparazione di marzo.

Non oso immaginare una seconda bocciatura di fila ai mondiali ed ora Mister Mancini è chiamato a dare una scossa all’ambiente, alla squadra, soprattutto agli uomini più rappresentativi, sperando che si arrivi agli spareggi in condizioni psico fisiche migliori e con magari la rosa al completo e perché no con qualche nuovo innesto da qui alla primavera che segnerà le sorti dei Campioni d’Europa nel cammino verso Qatar 2022.

Conoscendolo sicuramente troverà la soluzione ai problemi che attanagliano il gruppo e saprà risollevare la squadra da questo torpore toccando le giuste corde, dandole stimoli e motivazioni e che aldilà di tutto, meriterebbe per quanto fatto in questi tre anni di sua gestione di andare a giocarsi le sue chances al prossimo mondiale.

Bisogna guardare avanti con fiducia e lavorare a testa bassa perché un’altra caporetto sportiva come quella di San Siro contro la Svezia del 2017 non ce la meriteremmo.

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