MILAN JUVE ALLA PROVA DEL NOVE                                             (di Massimiliano Fantasia)

Fine settimana dedicato al campionato. Archiviati per un po gli impegni delle nazionali,domenica si torna in campo per la disputa delle partite valide per la nona giornata di campionato. Il posticipo di domenica sera è niente di meno che Milan Juventus una delle partite piu attese in cartellone. Non si può certamente parlare di partita decisiva,ci sono ancora 30 partite da giocare,quindi non ci può essere nulla di decisivo, ma la notte di San Siro può dare comunque risposte molto significative, in prospettiva scudetto.Inutile negarlo ma una classifica con  il  Milan capolista con 7 punti di vantaggio sulla Juve avrebbe una chiave di lettura molto differente da una classifica che vedrebbe la squadra di Allegri  ad un solo punto dai rossoneri, cambierebbe parecchio lo scenario. Ma più ancora della classifica, peseranno i depositi che lascerà una partita come quella di domenica sera. Pioli è stato bravissimo a reagire e a ricompattare la squadra dopo un derby perso in quella maniera,da allora sono arrivate  4 vittorie in campionato e due 0-0 ingenerosi in Champions. Che il Milan del 5-1 comandi il campionato sembra in qualche modo  un gioco di illusionismo.Non può bastare certamente una vittoria  contro un altalenante Lazio come quella di questo primo scorcio di campionato, a poter dire quanto i rossoneri siano realmente in questo momento la squadra che merita di guidare la classifica,magari una vittoria limpida con un altra grande del campionato può rimuovere definitivamente l’alone della manita nerazzurra e restituire integra l’autostima da scudetto. Contro la Juve, Pioli vuole ribadire in modo perentorio la candidatura al titolo dei suoi ragazzi ma è la stessa idea che in questo momento ha in testa lo stesso Allegri,sebbene se ne guarda bene dal dirlo.Bisogna poi dire di come anche la Juve, abbia giocato la sua partita migliore proprio contro una Lazio minore. Contro l’Atalanta, che resta tra le poche f

squadre a giocare al calcio ha strappato con le unghie un pareggio,contro il Bologna ha subito il gioco aggressivo dei felsinei salvando  la pelle a stento. Quello contro il Milan sarà il primo vero scontro diretto. Vincendolo, Allegri riporterebbe un po di fiducia in tutto l ambiente e spedirebbe un messaggio intimidatorio alla concorrenza, preoccupata dal privilegio forzato di settimane senza coppe, come ha avuto modo di ricordare lo stesso Marotta. Ma il risultato non basta. La notte di gala alla Scala del Calcio deve servire a Max Allegri per mettere in pratica quanto di nuovo è stato sperimentato in queste ultime settimane La Juve che scappa in casa sua, invece di aggredire il Toro, deve inevitabilmente cambiare atteggiamento. Domenica Max, che da quando è tornato non ha mai battuto Pioli, ha l’occasione per mostrare la pelle nuova, di qualità e coraggio, promessa in estate, e di spingere la sua Juve a una dimensione superiore. Al Milan identità e linee di gioco non sono mai mancate e Pioli non ci ha mai rinunciato.
Milan-Juve è anche una prova del 9 per le rose, sfregiate da assenze importanti. Reagire bene all’emergenza significa dimostrare risorse per durare nel tempo. A Pioli mancano due colonne poderose della difesa: Maignan ed Hernandez. Tra i pali, deve scegliere tra un 40nne che da oltre due anni non fa il titolare in A, quell Antonio Mirante che conosce molto bene la Juventus per averla vissuta dal suo interno e un ragazzino Nava. Theo è semplicemente la prima pietra su cui il tecnico ha costruito tutti i suoi Milan, dall’ottobre ’19 a oggi, e la prima opzione per rialzare la palla. Florenzi è un altro mondo. La mappa tattica dovrà essere rivista pesantemente. Ma anche l’infortunato Danilo si porta via molto. Il brasiliano non è solo un difensore titolare, è diventato l’anima della squadra, lo scoglio nella tempesta, ciò che erano Bonucci e Chiellini. Nel campionato scorso: 37 presenze su 38. In questo è stato sempre presente: 6 gol subiti, miglior difesa dopo l’Inter che ne ha subiti 5. A disposizione di Allegri sono rimasti Gatti, Bremer, Rugani.
A Pioli mancano da tempo le prime due opzioni di regia: Bennacer e Krunic. L’idea Adli ha dato buoni risultati, ma contro avversari aggressivi, in Champions, il tecnico ha scelto altro. La Juve, in genere, non ti salta addosso come usano inglesi e tedeschi, il francese potrebbe avere gli spazi e i tempi che ama per impostare. Anche per lui, sarebbe come una prova del 9, un esame di laurea. Allegri, perso Fagioli, ha la coperta corta anche in mediana. Ma le scelte di Max, più che di uomini, saranno d’atteggiamento. Scatenare la pressione di McKennie, Locatelli e Rabiot, pestando proprio i piedi ad Adli o ritirarsi per ripartire? Loca più alto come in Nazionale o schiacciato tra i suoi difensori? La Juve ha il peggior attacco delle prime 5 perché costruisce poco e male. È qui che Allegri deve trovare delle soluzioni a partire da San Siro. Reijnders e Rabiot, reduci da buone cose in Europa, promettono un incrocio di qualità e dinamismo.Decisivo sarà l allenamento di domani dopo di che gli allenatori avranno più soltanto una notte per prendere le decisioni definitive