La prima delle due semifinali di andata della Coppa Italia Juventus-Napoli è all’insegna delle polemiche arbitrali: la gara arbitrata da Valeri è caratterizzata, infatti, da diversi casi da moviola. Episodi da discutere sì, ma che non possono giustificare le reazioni inneggianti allo scandalo dei partenopei che, per l’occasione, hanno interrotto il silenzio stampa vittime – a loro giudizio – di aver subito un grave danneggiamento da parte dell’arbitro. Analizzando caso per caso le decisioni del direttore di gara tutto si può dire tranne che il match è stato indirizzato su un binario piuttosto che un altro.
La partita dalle mille polemiche prende subito una brutta piega per il direttore di gara sin dal 13′ del primo tempo: Strinic spinge a terra Dybala davanti a Reina al momento della conclusione: l’intervento andava sanzionato con un calcio di rigore alla Juventus con conseguente espulsione del terzino croato per aver interrotto una chiara occasione da gol. La Signora non protesta per niente, sta di fatto che la partita verrà sbloccata sul finale di tempo, invece, dal Napoli: da segnalare che la posizione di Callejon sull’assist di Insigne è quantomeno sospetta, pochi centimetri più avanti rispetto l’ultimo difendente bianconero, ma nulla da imputare al guardalinee che, nel dubbio, decide legittimamente di tenere bassa la bandierina.
Nel secondo tempo avvengono gli episodi-chiave che hanno spianato l’ira dei partenopei. Si parte subito dal primo rigore alla Juve al 2′: Dybala si porta avanti il pallone in area e Koulibaly allarga il piede e stende l’argentino con un pestone. Per quanto la caduta della Joya fosse esagerata rispetto all’entità del tocco, il rigore in questi casi è d’obbligo. La prestazione di Valeri viene messa a dura prova al 68′ quando Albiol cade a terra in area dopo aver urtato Pjanic e Bonucci e, nel capovolgimento di fronte, viene assegnato un secondo rigore alla Juve per fallo di Reina su Cuadrado che aveva tentato di superarlo in velocità: per quanto riguarda l’episodio in area bianconera, giusto non fischiare il penalty in quanto il contatto del centrocampista bosniaco è troppo lieve per poter essere considerato fallo e ricordiamoci: i rigori sono una cosa seria. Per quanto riguarda, invece, il fallo di Reina su Cuadrado, c’è da dire che all’uscita del portiere ex Liverpool la palla ha cambiato decisamente traiettoria, indice che l’intervento sul colombiano avviene prima sulla sfera e poi, sullo slancio, franando addosso al giocatore. Il rigore non c’era, ma in pratica questo è l’unico episodio concreto in cui Valeri ha optato per una decisione sfavorevole al Napoli pareggiando, a conti fatti, il rigore non dato al primo tempo alla Juve su Dybala.
Pertanto, alla luce di quanto detto, il clamore suscitato a fine match dallo staff tecnico del Napoli può considerarsi del tutto ingiustificato.