Da tempo immemore, calcisticamente parlando, l’Emilia-Romagna viene considerata un feudo bianconero, per via dell’ingente numero di sostenitori della Juventus che risiedono a quelle latitudini. Un legame, quello con la regione che ha dato i natali ad attaccanti del calibro di Luca Toni e dei fratelli Inzaghi, rinsaldatosi negli  anni anche per effetto di alcune strategiche sinergie di mercato, che hanno consentito alla “Vecchia Signora” di allungare le mani su giovani talenti dall’avvenire assicurato, concedendo loro un periodo di apprendistato presso le compagini locali, su tutte il Sassuolo del patron Giorgio Squinzi, prossimo avversario in campionato.

Con i neroverdi si è originata una particolare alchimia, consolidata dagli affari conclusi nelle ultime sessioni di mercato, come ad esempio l’approdo di Simone Zaza (ora in forza al Valencia, ndr) all’ombra della Mole Antonelliana nel luglio 2015.

Capita, così, di trovare agli ordini di Eusebio Di Francesco cinque calciatori il cui cartellino è stato (o è) di proprietà dei campioni d’Italia: si tratta di Alessandro Matri, Federico Peluso, Alberto Aquilani, Pol Lirola e Domenico Berardi. Anche il Sassuolo, però, può fregiarsi di un ex illustre. Chi? Massimiliano Allegri.

Ripercorriamo, di seguito, le loro esperienze.

MASSIMILIANO ALLEGRI: il “Conte Max” ha festeggiato domenica 22 gennaio le sue prime trecento panchine in Serie A, ma vanta un cursus honorum  di tutto rispetto anche nelle categorie inferiori. La sua carriera, infatti, è iniziata nelle vesti di allenatore dell’Aglianese in C2, ed è proseguita in C1 con Spal, Grosseto e… Sassuolo. Sì, prima di assumere la guida tecnica del Cagliari nella massima serie, il livornese ha condotto il team emiliano alla prima promozione in Serie B della sua storia, chiudendo il torneo al primo posto e sollevando anche la Supercoppa di Serie C1, agguantata ai calci di rigore contro la Salernitana.

Torino 2017 01 11 Juventus vs Atalanta coppa Italia ottavi TIM 2016-2017
Giuliano Marchisciano/One+Nine
nella foto: massimiliano allegri

ALESSANDRO MATRI: abbraccia la Juventus con la formula del prestito con diritto di riscatto nel gennaio 2011 e comincia da subito a segnare a raffica, chiudendo la stagione a quota 20 reti. A fine stagione la dirigenza bianconera decide di acquisire per intero le prestazioni dell’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano, che disputa altre due annate agli ordini del nuovo tecnico Antonio Conte, chiamato nel frattempo a raccogliere l’eredità di Luigi Delneri. A Torino, Matri vince due scudetti e altrettante Supercoppe Italiane, per poi essere ceduto al Milan. Tuttavia,  non si tratta di un addio, ma di un semplice arrivederci; infatti, dopo la breve parentesi rossonera e due fugaci esperienze alla Fiorentina e al Genoa, il 2 febbraio 2015 il giocatore ritorna a indossare la casacca bianconera, con cui conquista campionato e Coppa Italia, competizione in cui si rivela determinante, timbrando il cartellino nella semifinale di ritorno contro la Fiorentina e nei tempi supplementari della finale vinta ai danni della Lazio. Da quel momento, diventa per tutti l’eroe della “Decima” e tatua il suo nome in maniera indelebile sui cuori dei tifosi. Da agosto 2016 gioca nel Sassuolo, con cui finora ha messo a referto 5 centri. Nell’ultimo turno ha stabilito il primato del goal più veloce della stagione, beffando il portiere del Pescara Albano Bizzarri dopo appena un giro d’orologio.

FEDERICO PELUSO: fortemente voluto da Antonio Conte, il 3 gennaio 2013 lascia l’Atalanta per accasarsi in prestito alla Juventus, per poi debuttare di fronte al suo nuovo pubblico 72 ore più tardi, in occasione della sconfitta subita per mano della Sampdoria, trascinata dalla rivelazione Mauro Icardi. Sedici giorni dopo sigla la sua prima rete con la divisa bianconera, nell’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. In estate viene riscattato da “Madama”, con cui disputa anche la stagione 2013/2014, segnando in campionato contro il Sassuolo, squadra a cui viene ceduto a fine torneo. Il palmarès personale di Peluso a Torino è di due scudetti e una Supercoppa Italiana. Fin qui, in landa modenese, ha raccolto 91 presenze complessive, impreziosite da un goal e quattro assist.

ALBERTO AQUILANI: giunge in Piemonte nell’agosto 2010, in prestito gratuito dal Liverpool con diritto di riscatto fissato a 16 milioni di euro. Delneri gli affida le chiavi del centrocampo bianconero e lui lo ripaga con alcune prestazioni confortanti, condite da due reti segnate in campionato contro Lecce e Bari. A fine stagione il suo bilancio personale è di 34 presenze complessive, ma la società, complice l’arrivo a parametro zero di Andrea Pirlo, sceglie di non acquistarlo a titolo definitivo. Dopo un lungo peregrinare fra Milan, Fiorentina, Sporting Lisbona e Pescara, dallo scorso 3 gennaio milita nel Sassuolo, con cui ha esordito domenica 8 gennaio nella sfida interna contro il Torino.

POL LIROLA: terzino destro classe 1997, il catalano è ancora in piena orbita juventina, essendo stato ceduto in estate al Sassuolo con la formula del prestito biennale. In neroverde ha già collezionato 21 apparizioni complessive, disputando 1651 minuti e andando a bersaglio in Europa League contro l’Athletic Bilbao. La Juventus, con cui a livello giovanile ha conquistato un torneo di Viareggio, mira a fare di lui l’erede di Stephan Lichtsteiner.

DOMENICO BERARDI: è un ex, almeno da un punto di vista contrattuale, anche Domenico Berardi, che con la maglia della Juventus non è mai sceso in campo. Infatti, i bianconeri lo hanno acquistato il 2 settembre 2013 dal Sassuolo, stipulando contestualmente un accordo di partecipazione con gli stessi e lasciando il giocatore in Emilia-Romagna. Nel giugno 2015, la compartecipazione è stata risolta a favore dei neroverdi, con la Juventus che ha però ottenuto un’opzione per acquisire il suo cartellino entro la prossima estate. Fra pochi mesi, dunque, il gioiello di Cariati Marina scoprirà se rientrerà nei radar di mercato estivi della “Vecchia Signora”. Certo, se l’incessante evoluzione tattica di questa stagione sfocerà nell’adozione definitiva e costante del 4-2-3-1, un esterno con le qualità di Berardi non potrebbe che giovare alla causa zebrata.