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Juventus vs Inter Serie A 2016-2017
Torino 5–2-2017 – Juventus Stadium
Nella foto: nicola rizzoli

Stefano Pioli lascia il campo a fine partita e, dopo aver portato via i suoi giocatori rimasti a discutere con Rizzoli, si rivolge alle varie emittenti criticando proprio l’arbitro della sezione di Bologna.

Secondo il tecnico nerazzurro infatti, Juve-Inter è stata condizionata dalle decisioni di Rizzoli: «C’erano due rigori per noi, uno per il fallo di Chiellini su Icardi e l’altro per il fallo di Mandzukic sul nostro attaccante. Noi gli episodi li abbiamo creati ma le decisioni prese non ci hanno favorito. Nel primo caso Chiellini ostacola la corsa di Icardi che gli aveva preso il tempo. Io sono stato difensore, Chiellini ha perso l’uomo, non è in vantaggio e ha alzato il gomito per ostacolarlo e per fermare il movimento di Icardi. Sul contatto Mandzukic-Icardi la palla rimane lì e per me è rigore netto perché Mandzukic interrompe la corsa di Icardi  proprio con l’addizionale a pochi passi. Per me sono stati episodi importanti che hanno preso una sola direzione. Ci sono delle situazioni in campo che vanno capite e valutate diversamente».

Situazione già nota ai tifosi bianconeri: La Juventus crea numerose occasioni, si avvicina al raddoppio più volte (nette le molteplici occasioni di Dybala e Pjanic), vince i duelli fisici in tutte le zone del campo, azzera il potenziale offensivo dell’Inter (che nel secondo tempo non tira mai verso la porta), subisce anch’essa alcune decisioni discutibili, come alcuni dei tanti cartellini gialli estratti da Nicola Rizzoli e infine vince ancora, la 28esima vittoria consecutiva allo Juventus Stadium (allungando la striscia-record). Ma agli avversari non basta mai. Sembra ormai culto italiano criticare l’arbitro quando la Juve vince. Perché guardando al calcio giocato risulta onestamente difficile screditare la Juventus.

Una Juventus che, come al solito, saprà farsi scivolare addosso queste discussioni da “bar dello sport” e si rimetterà all’opera per il solito prossimo obiettivo: vincere ancora e ancora. Sul campo.

Marco Ludovico.