La turbo Juventus allunga di 3 punti sulla Roma e 2 sul Napoli ma Allegri vince ancora con il nuovo modulo. Dybala e il cinque mancato ma il tecnico capisce lo sfogo e signorilmente giustifica il suo giocatore.

Juventus del nuovo ciclo, Juventus delle meraviglie, Juventus che funziona ma specialmente Juventus che diverte. Continua dunque con successo il cammino della nuova Juve che dopo Lazio e Milan travolge anche il Sassuolo permettendo ad Allegri di vincere da allenatore per la prima volta a casa della sua ex squadra. Massimiliano Allegri uomo, vincente capace e anche fortunato: ma non certo apprezzato. E’ passata un’eternità da quel caldo e afoso 14 luglio quando Allegri fu accolto da una feroce contestazione al suo arrivo a Vinovo. Allegri Massimiliano in arte tecnico e di sangue livornese doc; sorride e continua per la sua strada.

Si cambia modulo dunque e cambiano anche gli umori perchè la gente sorride e finalmente si diverte ma principalmente si vince ed è questa la cosa che più conta. La Juventus si reinventa in una fase del campionato che ha evidenziato segnali di cedimento, forse di stanchezza mista a deconcentrazione quando in qualche occasione sono mancati i contatti tra cervello e muscoli (quei famosi black out) quando la disfatta di Firenze ha messo a nudo le debolezze e le incertezze di un gruppo ormai per molti obsoledo. Tra i segnali più evidenti quelli di un centrocampo in affanno dove oltre alle idee mancavano anche i tocchi di genialità di Pirlo o la fisicità di Vidal e Pogba. Marchisio da solo non basta e un Khedira a corrente alternata ha fatto il resto. Reintegrare nel gruppo Lichtsteiner è stato determinante, l’aggiunta di un mastino come Rincon, la ritrovata forma di Asamoah, la sicurezza in crescendo di Rugani, Chiellini che pian piano sta ritrovando la sicurezza che molti davano per dispersa. La voglia di spaccare tutto di Cuadrado, la genialità di Pjanic, l’indispensabilità di un uomo come Mandzukic, la potenza di Higuain, la velocità di esecuzione di Dybala e  l’attesa di Pjaca. L’esser leader di difesa di Bonucci e l’immensità di Barzagli per concludere con Buffon unico ed irripetibile senza dimenticare poi la panchina pregna di uomini di ruolo. In questi ragazzi è scattato qualcosa e per i nuovi è bastato un segnale, un’occhiata dei senatori. La capacità del tecnico di rischiare, di pensare che in fondo il ciclo della juve non poteva fermarsi all’Artemio Franchi mettendo a repentaglio la storia in una stagione che potrebbe davvero sancire un traguardo difficilmente ripetibile. Allegri sapeva di poter contare sui suoi ragazzi. Il sesto titolo, entrare nella leggenda e scrivere pagine indelebili da regalare ai nipoti. La coppa Italia, la Champions League, eccole presentarsi le motivazioni per tirare ancora una volta su la testa e ripartire alla grande con la tenacia di sempre. Qualcuno ha suonato la carica dunque e nella testa di ogni singolo è scattato qualcosa che sta ora facendo la differenza. Una rivoluzione tanto affascinante per quanto temeraria, una scommessa vinta: almeno per ora. Il modulo con la quale la Juve imprime la forza di spinta è davvero impressionante, le sue accellerazioni, la coralità e l’intesa di tutti è ancor più rassicurante in un insieme quasi perfezione ed una difesa impenetrabile. Adesso si fa sul serio, il periodo tanto atteso sta arrivando, la forma che stavamo aspettando compenetra con i dettami del tecnico e il nuovo vestito della vecchia signora calza alla perfezione per continuare ad esibirlo nelle serate di gran gala che contano.