KEAN INTOCCABILE ?
(di Massimiliano Fantasia)
Vigilia di Fiorentina Juventus,C è attesa di sentire le dichiarazioni di Massimiliano Allegri che si concederà ai giornalisti come ad ogni vigilia, c è più di un dubbio di formazione che forse solo l allenamento di questa mattina aiuterà il mister a scioglierlo,forse il nodo più complesso è quello relativo alla posizione di Moise Kean,si può tenere fuori in questo momento un giocatore nelle sue condizioni?
Quattro gli attaccanti a disposizione,di cui due considerati,almeno sulla carta i titolari del ruolo,così dovrebbe essere secondo una normale gerarchia quando i due sono in condizione di poter offrire tutte le garanzie necessarie Nei fatti, però, oggi le gerarchie nel reparto offensivo della Juve sono un po tutte da riconsiderare,per la prima volta quanto meno in attacco Allegri avrà problemi di abbondanza è questo gli darà modo di poter scegliere tranquillamente quella che potrebbe essere la coppia di attacco per questa delicatissima trasferta.La domanda a questo punto viene un po a tutti spontanea, Ma se il Kean che stiamo ammirando un po tutti in questo ultimo periodo avesse trovato una sua dimensione., Se fosse lui quel genere di attaccante di cui abbiamo bisogno,bravo non solo nel vedere la porta ma anche a fare quel tipo di lavoro che Allegri non riesce a far fare ad esempio a Vlahovic.. Ho tolto Milik dal discorso perché il polacco è il giocatore più definito dei quattro, quello che ha meno margini ma anche più garanzie da offrire al suo allenatore. Da Milik ci si aspetta sempre un certo rendimento, mentre da Vlahovic, Chiesa e Kean non si può mai sapere. Ebbene, Kean sembra essersi stufato di questa situazione. Basta limbo. Basta anonimato. Nelle ultime partite è stato decisivo, e contro il Verona è sembrato addirittura incontenibile. Una furia che si sta conquistando spazio a colpi di personalità ha voglia di giocare,in questo momento stare a guardare gli pesa perché sente di non essere più un ragazzino che ha voglia di spaccare il mondo ma ancora tanto da imparare,si sente un giocatore come tutti gli altri , un attaccante e soprattutto adesso che Spalletti vede in lui il prossimo attaccante della Nazionale stare fuori gli piace anche meno “perché cambi me?”, avrebbe detto ad Allegri al momento del cambio, con chiara allusione alla prestazione sottotono del centravanti serbo.
Quattro gli attaccanti a disposizione,di cui due considerati,almeno sulla carta i titolari del ruolo,così dovrebbe essere secondo una normale gerarchia quando i due sono in condizione di poter offrire tutte le garanzie necessarie Nei fatti, però, oggi le gerarchie nel reparto offensivo della Juve sono un po tutte da riconsiderare,per la prima volta quanto meno in attacco Allegri avrà problemi di abbondanza è questo gli darà modo di poter scegliere tranquillamente quella che potrebbe essere la coppia di attacco per questa delicatissima trasferta.La domanda a questo punto viene un po a tutti spontanea, Ma se il Kean che stiamo ammirando un po tutti in questo ultimo periodo avesse trovato una sua dimensione., Se fosse lui quel genere di attaccante di cui abbiamo bisogno,bravo non solo nel vedere la porta ma anche a fare quel tipo di lavoro che Allegri non riesce a far fare ad esempio a Vlahovic.. Ho tolto Milik dal discorso perché il polacco è il giocatore più definito dei quattro, quello che ha meno margini ma anche più garanzie da offrire al suo allenatore. Da Milik ci si aspetta sempre un certo rendimento, mentre da Vlahovic, Chiesa e Kean non si può mai sapere. Ebbene, Kean sembra essersi stufato di questa situazione. Basta limbo. Basta anonimato. Nelle ultime partite è stato decisivo, e contro il Verona è sembrato addirittura incontenibile. Una furia che si sta conquistando spazio a colpi di personalità ha voglia di giocare,in questo momento stare a guardare gli pesa perché sente di non essere più un ragazzino che ha voglia di spaccare il mondo ma ancora tanto da imparare,si sente un giocatore come tutti gli altri , un attaccante e soprattutto adesso che Spalletti vede in lui il prossimo attaccante della Nazionale stare fuori gli piace anche meno “perché cambi me?”, avrebbe detto ad Allegri al momento del cambio, con chiara allusione alla prestazione sottotono del centravanti serbo.