Sono mesi che tutte le redazioni sportive, quotidiani, trasmissioni tv e chi più ne ha più ne metta, sanciscono questo come l’ultimo anno di Massimiliano Allegri alla corte della vecchia signora. Utili le parole rilasciate da Giuseppe Marotta ai microfoni di mediaset premium nel pre-partita con il Sassuolo:” Allegri ha un contratto con noi e ribadisco che il rapporto è ottimo, ci ha portato moltissime soddisfazioni.”
Molti ricorderanno che, poco prima dell’addio doloroso di Antonio Conte nei primi giorni di ritiro, la società e il tecnico stesso rassicuravano la piazza sulla permanenza del tecnico leccese. Facciamo un passo indietro.
Estate 2014.
Massimiliano Allegri arriva a Vinovo per la sua prima seduta da allenatore bianconero. Ad attenderlo una folla, ferita dall’addio del suo condottiero, che lo insulta senza tanti complimenti. Comprensibile direte voi. In realtà è proprio Allegri a rassicurare tutto l’ambiente e i tifosi con uno stile davvero notevole. Comprende la situazione, il traumatico addio di cui certo non è responsabile, ma se ne fa carico guardando al bene di una squadra che può fare la storia insieme a lui.
Il resto è storia recente: titoli in sequenza, una Champions sfuggita in una finale contro un Barcellona stellare, campioni valorizzati e ceduti per cifre da record ma soprattutto un progetto chiaro e stabilito. La Juventus con Allegri è tornata stabilmente nel gota del calcio europeo. Il punto è che ci rimarrà. Dovesse partire per altre destinazioni, il tecnico bianconero, lascerebbe alla Juve una consapevolezza importante: il progetto andrà avanti, chiunque arrivasse dopo di lui.
Non si autoproclama miglior allenatore del paese Allegri e ripete spesso ” I giocatori e allenatori passano, la Juve resta “. La fine della sua storia bianconera presto o tardi arriverà.
Una cosa è certa, possiamo solo dire grazie Max.
Daniel Formento