La Juventus torna dalla trasferta di Napoli senza punti, dopo aver giocato forse una delle migliori partite della stagione. Tante occasioni sotto porta, squadra spesso alta e nella metà campo avversaria, pressing asfissiante e ricerca costante del gol. Una squadra ben diversa, ad esempio, da quella vista nel match scudetto contro l’Inter, parsa in quella circostanza quasi impaurita e dominata dai nerazzurri.La prestazione di ieri sera ,vista nella sua interezza non può che lasciare una speranza almeno per quanto riguarda il futuro.
Futuro, una parola molto in uso in casa Juve in questo momento. I bianconeri, infatti, contro il Napoli hanno schierato la squadra più giovane mai partita dall’inizio in questo campionato.Allegri crede davvero così tanto nei giovani o era un’esigenza vincolata dai tanti infortunati?
La verità probabilmente sta nel mezzo: se da una parte il tecnico bianconero ci ha abituato a non aver problemi a buttare nella mischia i giovani anche in partite importanti o addirittura decisive dall’altra sembra avere sempre qualche incertezza a riguardo, che gli lasciano preferire giocatori di esperienza e che già conosce. Togliendo Pogba e Fagioli, a Napoli mancavano anche McKennie e Rabiot, pedine fondamentali per lo scacchiere di Allegri e a cui difficilmente il tecnico toscano rinuncia. Da lì, o meglio anche da lì, la scelta di affidarsi a Miretti, che però quest’anno non sta trovando molto spazio, e Alcaraz giovane con tanta esperienza e che è risultato uno dei migliori in campo nella sfida del Maradona.
Senza dimenticare Yildiz, Iling Jr e Nonge Boende che hanno trovato spazio nel match contro i partenopei. Ecco, proprio di Nonge, si è parlato tanto. Il centrocampista della Next Gen è entrato in campo nella ripresa ed è uscito poco prima del fischio d’inizio, dopo un fallo in area di rigore su Osimhen che è costato caro ai bianconeri. La gestione del giovane bianconero da parte di Allegri, però, non è proprio andata giù ai tanti tifosi bianconeri che hanno ritenuto sbagliata la scelta di sostiuirlo nel finale, vedendo la sostituzione come punitiva.
E il futuro prossimo? La Juventus guarda già oltre e pensa al prossimo talento da coltivare e chissà da lanciare prossimamente: si chiama Francisco Martin Barido, classe 2008 cresciuto nel Boca Juniors, trequartista mancino che è già stato convocato dalla nazionale Under 15 del suo Paese. Insomma è cominicata la rivoluzione giovane, ma forse serve ancora più coraggio. La a lo lo linea giovane non va dimenticato ha due facce quella della spensieratezza della voglia di fare di dimostrare e quella dell’ esperienza che a volte è quella che ti fa portare a casa quei punti che tante volte si perdono per strada ma io sono per seguitare ad investire sui giovani farli giocare quando meritano farli anche sbagliare perché è dai loro stessi errori che devono imparare